Il punto chiuso dall'Ucraina gestisce circa l'8% del flusso verso l'Europa

La guerra del gas: l'Europa nella morsa tra Russia e Ucraina

Il gestore della rete ucraina ha dichiarato di aver sospeso i flussi attraverso il punto di transito di Sokhranovka perché le forze di occupazione russe avevano iniziato a prelevare gas per le regioni separatiste sostenute dalla Russia

La guerra del gas: l'Europa nella morsa tra Russia e Ucraina
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Gasdotto

I flussi di gas russo verso l'Europa attraverso l'Ucraina sono diminuiti di un quarto dopo che Kiev ha interrotto l'uso di un'importante rotta di transito incolpando l'interferenza delle forze di occupazione russe.

Questa è la prima volta, dall’inizio della guerra cioè dal 24 febbraio, che le esportazioni di gas, attraverso l'Ucraina, sono state interrotte.

Il punto di transito chiuso dall'Ucraina di solito gestisce circa l'8% dei flussi di gas russo verso l'Europa - anche se gli stati europei affermano che stanno ancora ricevendo rifornimenti-  e invia principalmente  in Austria, Italia, Slovacchia e altri stati dell'Europa orientale. Gazprom intanto ha affermato di fornire ancora  l’Europa attraverso l'Ucraina, ma i volumi riscontrati sono stati 72 milioni di metri cubi (mcm) oggi, mercoledì 11 maggio, in calo rispetto ai  95,8 mcm di ieri.

GTSOU, il gestore della rete ucraina, ha dichiarato di aver sospeso i flussi attraverso il punto di transito di Sokhranovka, perchè le forze di occupazione russe avevano ha iniziato a prelevare gas e a inviarlo nelle regioni separatiste sostenute dalla Russia nell'Ucraina orientale. Dichiarazioni non supportate da prove.

Gtsou propone anche di far transitare il gas per l’Europa attraverso  Sudzha località più a nord ovest e quindi al di fuori dal controllo dei separatisti filo russi.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha commentato la notizia dicendo che “Gazprom non ha ricevuto un preavviso della mossa dell'Ucraina”. La russa Gazprom ha affermato che la sicurezza delle forniture di gas è stata minata dall'Ucraina che ha chiuso un punto di ingresso per il transito di gas russo in Europa.

Il mese scorso, Bulgaria e Polonia si sono rifiutate di pagare per il gas russo in rubli e le loro forniture sono state interrotte. 

Gasdotto Yamal-Europa AP
Gasdotto Yamal-Europa

 Il prezzo del gas sui mercati internazionali è è superiore di oltre il 250% rispetto al livello di un anno fa. Intanto è battaglia sullo spostamento dei volume: Gazprom ha affermato che non è tecnicamente possibile spostare tutti i volumi sulla rotta Sudzha, come proposto da GTSOU mentre GTSOU afferma  che già a ottobre 2020 i volumi sono stati dirottati a Sudzha (erano state eseguite le riparazioni su la via Sokhranovka). E l’operatore ucraino ricorda che due anni fa il punto di Sudzha gestiva un flusso di ben 165,1 milioni di metri cubi al giorno, contro il flusso di questi giorni che è pari 95,8 milioni di metri cubi.

Secondo la Rystad Energy, società di consulenza energetica indipendente norvegese leader a livello mondiale per l'industria petrolifera e del gas, i flussi giornalieri di gas via Sokhranovka sono stati in media di 23 milioni di metri cubi in questo mese, il 20% in meno rispetto al mese precedente, mentre i flussi giornalieri via Sudzha sono stati in media di circa 70 milioni di metri cubi vicino alla sua capacità di transito di 77 milioni di metri cubi/giorno. Potrebbero essere aggiunti altri 6 milioni di metri cubi al giorno in più, ma rimarrebbero fuori 10 milioni di metri cubi/giorno di flusso da reindirizzare sul altre rotte

La maggior parte dei paesi europei ha ridotto la dipendenza dal gas russo negli ultimi tempi ma la Russia rimane il primo fornitore dell'UE. Alcuni paesi hanno fonti di approvvigionamento alternative anche  se la sostituzione di tutti i flussi russi rappresenta una sfida dato che il mercato globale del gas era stretto anche prima della guerra in Ucraina. 

L'Italia, che l'anno scorso ha consumato 76 miliardi di metri cubi (bcm) di gas, ha importato circa il 40% dalla Russia attraverso l'Ucraina. Oltre ai flussi russi, l'Italia ha anche collegamenti di gasdotti dall'Algeria, dalla Libia, dall'Azerbaigian e dal Mare del Nord. Il ministro dell'Economia slovacco Richard Sulik ha affermato che il flusso di gas verso la Slovacchia dall'Ucraina è stabile e non vi sono segnali di problemi di approvvigionamento. Il gruppo energetico austriaco OMV ha affermato che consegne di gas procedono secondo le richieste. Oltre al corridoio di transito dell'Ucraina, l'Europa riceve anche gas attraverso la Polonia con il gasdotto Yamal-Europa e tramite il Nord Stream 1 sotto il Mar Baltico verso la Germania. 

L'autorità di regolamentazione dell'energia tedesca ha affermato che le importazioni di gas nel complesso erano stabili nonostante un 25 % di calo sul confine ceco-tedesco a Waidhaus, compensato dai maggiori volumi provenienti dalla Norvegia e dai Paesi Bassi. 

L’Europa si sta organizzando per lo stoccaggio del gas per il prossimo inverno. Secondo i dati di GasInfrastructure Europe, le scorte di gas dell'UE sono piene di circa il 37%, un miglioramento rispetto a un paio di mesi fa ma ancora al di sotto della norma per il periodo dell'anno.