Parla il ministro degli esteri russo

Lavrov: "Chi parla di sconfitta russa non conosce la storia"

Il ministro si dice preoccupato per l'ignoranza dell''Occidente'

Lavrov: "Chi parla di sconfitta russa non conosce la storia"
(Ansa)
Sergei Lavrov

Ieri sera l'agenzia di stampa russa ufficiale, la Tass, ha pubblicato un lungo discorso del ministro degli esteri russo Sergei Lavrov. Il giorno è lo stesso in cui Joe Biden ha parlato delle garanzie di sicurezza a Taiwan in caso di attacco cinese ed anche lo stesso in cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto in videoconferenza con la Casa ucraina di Davos che solo un suo incontro con il suo omologo russo, Vladimir Putin, può porre fine alla guerra. Per Lavrov, e per estensione per Putin, l'interlocutore non è certo Zelensky, ma non lo è neppure il presidente degli Stati Uniti o, meno ancora, ogni altro leader europeo: l'interlocutore del Cremlino è l''Occidente'. Solo all''Occidente' parla il ministro.

E dunque: "La reazione dell'Occidente al conflitto in Ucraina mostra che l'unica sovranità che per esso conta è la sua." Lavrov accusa poi le nazioni occidentali di tradire la Carta delle Nazioni Unite: "che si basa sull'uguaglianza sovrana degli Stati, mentre per loro, c'è solo la sovranità di se stessi", ha affermato il ministro russo riferendosi al mancato riconoscimento della presunta sovranità della popolazione russofona del Donbass.  

Poi l'avvertimento, con lezione di storia: "Quando i leader occidentali affermano che la Russia deve essere sconfitta in Ucraina dimostrano di non conoscere la storia", "Ancora una volta, stiamo vivendo un periodo del genere nella nostra storia. Dicono che la Russia deve 'fallire', che bisogna 'sconfiggere la Russia', far sì che la Russia 'perda sul campo di battaglia'. Probabilmente i politici occidentali non studiavano bene a scuola. Traggono conclusioni sbagliate dalla loro comprensione del passato e di cosa sia la Russia", ha detto Lavrov." Assistiamo a i tentativi quotidiani dei governi occidentali di giocare con espressioni di russofobia e persino con sentimenti negativi e vergognosi.

Il ministro si dice preoccupato, ma non è dato capire se è per l'ignoranza dell''Occidente' o se perché la possibilità di una sconfitta, non solo politica, ma anche militare non è più esclusa, sia ad occidente che ad oriente. E in effetti da Pechino, che non può in alcun modo essere identificata come 'Occidente' a Mosca non è arrivato pressoché alcun aiuto, non quello militare e nemmeno quello economico.