Cisgiordania

L'uccisione della reporter di Al-Jazeera: Anp dice no a un'indagine congiunta con Israele

"Faremo un'indagine in modo indipendente", ha scritto su twitter il ministro degli Affari civili. Oggi i funerali di Shireen Abu Akleh

L'uccisione della reporter di Al-Jazeera: Anp dice no a un'indagine congiunta con Israele
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Shireen Abu Akleh

L'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha respinto la richiesta di Israele di una indagine congiunta sulla uccisione della reporter di Al-Jazeera Shireen Abu Akleh, colpita ieri  mentre seguiva un'operazione delle forze armate israeliane nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Lo ha detto su twitter il ministro degli Affari Civili Hussein al-Sheikh smentendo informazioni stampa contrarie: "Faremo un'indagine in modo indipendente e informeremo la sua famiglia, gli Usa, il Qatar e tutte le autorità ufficiali dei risultati". Il ministro ha aggiunto che i risultati saranno resi noti "in piena trasparenza". L'Anp, inoltre - secondo i media -non consegnerà il proiettile estratto dal corpo della reporter nella autopsia effettuata ieri all'Istituto di medicina legale 'Al Najah' di Nablus. 

Con l'arrivo delle spoglie di Shireen Abu Akleh al palazzo presidenziale Muqata di Ramallah sono cominciate le esequie ufficiali della reporter. Ad attenderla l'intera leadership palestinese, a cominciare dal presidente Abu Mazen. Il camioncino col feretro è partito da un ospedale di Ramallah per arrivare alla Muqata scortato da ali di folla. Lo stesso palazzo presidenziale gremito di gente. La reporter - che era cristiana ortodossa -sarà inumata domani in un cimitero di Gerusalemme.

Le versioni su quanto accaduto divergono: l'Autorità nazionale palestinese, come l'emittente qatariota, accusa i militari di averla "assassinata a sangue freddo" mentre il premier israeliano Naftali Bennett ha puntato il dito contro la "probabile" responsabilità di "palestinesi armati che stavano sparando indiscriminatamente in quel momento". La 51enne, molto conosciuta e stimata, si trovava insieme al collega di al-Quds, Ali al-Samoudi, rimasto ferito alla schiena ma ora in condizioni stabili. Secondo la reporter Shatha Hanaysha, presente anche lei in auto, in quel momento "non c'erano scontri o colpi sparati da palestinesi", i soldati erano di fronte a loro e dietro c'era un muro.