Il nodo della logistica

Nikkei Asia: "L'Australia non coprirà la mancanza del grano ucraino, nonostante un raccolto record"

Corsa contro il tempo per la crisi del grano bloccato in Ucraina dalla guerra. Il nodo logistica per il bacino di grano australiano. Rabobank: "E' stato tutto già prenotato"

Nikkei Asia: "L'Australia non coprirà la mancanza del grano ucraino, nonostante un raccolto record"
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Un campo di grano in Australia

E' una corsa contro il tempo, per la crisi del grano bloccato in Ucraina dalla guerra: con i porti ucraini sul Mar Nero sigillati dalle ostilità con Mosca si cercano strade alternative per le esportazioni. Un primo carico ieri ha raggiunto la Lituania, mentre il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, si è dichiarato disposto a venire incontro all'Occidente sul grano, ma in cambio di concessioni (leggi: alleggerimento delle sanzioni contro la Russia). Così il prestigioso settimanale finanziario giapponese "Nikkei Asia", analizza la possibilità - che esclude a priori - di poter attingere alla corposa produzione del biondo cereale dall'Australia. 
 

E la risposta che trova il cronista del magazine giapponese è che nonostante un raccolto record quest'anno, il produttore oceanico ha difficoltà logistiche per veicolare il prodotto, ormai già interamente, tra l'altro, prenotato. Solitamente l'Australia copre tra il 10 ed il 15 per cento del mercato globale - 100 milioni di tonnellate di grano - mentre Russia e Ucraina coprono un quarto del totale. Ma il punto dolente - scrive Nikkei Asia - è che la limitata capacità portuale "significa che tutto è già prenotato", come segnala Cheryl Kalisch, della Rabobank, il gruppo bancario olandese leader nell'agroalimentare. Stiamo tentando di rispondere alla domanda addizionale nei mercati internazionali - così Kalisch, citato dal Nikkei - "ma non possiamo muoverci abbastanza velocemente da rispondere a bisogni di questa portata".

Un campo di grano Pixabay
Un campo di grano

Un raccolto record, in controtendenza rispetto all'Europa
Quest'anno il raccolto di grano australiano è stato sostenuto da abbondanti precipitazioni atmosferiche: raccolte 36,3 milioni di tonnellate, nell'anno finanziario che si chiude il 30 giugno, dati dell'Ufficio australiano delle risorse economiche agricole: 3 milioni di tonnellate in più, rispetto allo scorso anno. Dunque un paradosso, nel contesto di crisi alimentare che va profilandosi soprattutto per i paesi del nord Africa (solo l'Egitto importa l'85% del grano da Russia e Ucraina). Anche l'India - il terzo produttore mondiale - ha vietato le esportazioni di grano, per riuscire ad affrontare il montare dell'inflazione interna. A questo va aggiunta "la crescita senza controllo dei costi logistici di trasporto globale che sta mettendo in crisi le catene di fornitura, innescata dalla pandemia Covid-19". Tutto ciò ha portato ad una lievitazione di prezzi, sostanzialmente raddoppiati.