Il gruppo paramilitare è accusato di abusi, stupri, omicidi

Parla Marat Gabidullin, ex comandante del gruppo Wagner: "Questa guerra è stato un errore tragico"

Il libro racconta, dall’interno, il gruppo Wagner e le operazioni nei Paesi in cui è sceso in campo. Dalla Siria alla Repubblica Centrafricana, dalla Libia all'Ucraina

Parla Marat Gabidullin, ex comandante del gruppo Wagner: "Questa guerra è stato un errore tragico"
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Marat Gabidullin

Dopo l’esperienza negativa con un editore siberiano, minacciato il giorno prima dell’uscita del suo libro di memorie, Marat Gabidullin, ex comandante del gruppo “Wagner”, un’organizzazione paramilitare russa, che fa capo a Yevgeny Prigozhin famoso come “lo chef di Putin”, ha finalmente visto editato il suo “Io, comandante di Wagner. Una testimonianza unica sull'armata segreta di Putin”, uscito in Italia l’11 maggio per l’editore Pienogiorno.

Il comandante ospite di Lucia Annunziata a “Mezz'Ora in Più” su Rai3 ha detto che “per la guerra in Ucraina la soluzione militare non è più possibile, si stanno esaurendo le risorse e il potenziale militare della Russia, questa guerra è stato un errore tragico. Questa guerra si protrarrà per tanti mesi, la Russia diventerà sempre più debole e non sarà più in grado di difendersi dalle minacce che arrivano ad esempio dall'Afghanistan". Gabidullin è critico nei confronti della guerra scatenata dal presidente russo Vladimir Putin in Ucraina. "Io ho scritto un libro per dire ai russi che ci sono queste strutture" come la Brigata Wagner "e che la Russia utilizza molto queste strutture e lo fa in maniera molto dubbia sul piano militare. In Occidente non è così".

Libro di Marat Gabidullin Libreria Pienogiorno, 2022
Libro di Marat Gabidullin

L’ex comandante, 50 anni ex pilota dell’aeronautica, afferma che Putin “manda a morire i nostri uomini. Non c’è training, non c’è coordinamento delle azioni. Lo si è visto anche all’Isola dei Serpenti. Le vittorie in Siria furono dovute principalmente ai morti della Wagner, mentre i generali del Cremlino si fanno belli e vengono promossi. Ma l’Isis non aveva artiglieria, droni turchi, mezzi corazzati. In Ucraina è tutto completamente diverso”.

Il libro, racconta dall’interno, il gruppo Wagner accusato, e quindi anche Gabidullin, di aver commesso i peggiori abusi, stupri, torture e omicidi contro le popolazioni civili nei Paesi in cui è sceso in campo. Dalla Siria alla Repubblica Centrafricana. Dalla Libia all'Ucraina. Lui stesso ha combattuto nella regione di Lugansk prima di andare in Siria.

Rispetto alla posizione del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavorov che aveva detto non ci fosse alcun legame tra il gruppo Wagner e il governo russo, l'ex mercenario ha spesso ribattuto dicendo che: "I gruppi privati non possono avere nessun tipo di armi secondo la legislazione russa, quindi quelli che ce le hanno le hanno solo col permesso dello Stato".