La Bielorussia, l'alleato più stretto della Russia

Per il leader bielorusso Lukashenko "le armi nucleari sono inaccettabili in questa guerra"

Lukashenko ha anche detto che non si aspettava che il conflitto di ormai 10 settimane "si trascinasse avanti in questo modo” e ha definito "guerra" quella che per Putin è un'"operazione militare speciale"

Per il leader bielorusso Lukashenko "le armi nucleari sono inaccettabili in questa guerra"
AP Photo/Markus Schreiber
Alexander Lukashenko durante un'intervista con l'Associated Press al Palazzo dell'Indipendenza a Minsk, in Bielorussia. Lukashenko per la guerra ha incolpato l'Occidente, in particolare Washington, che starebbe cercando di approfittare del conflitto tra Russia e Ucraina.

Il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko ha detto che l’uso delle armi nucleari è inaccettabile in questo conflitto, in una intervista rilasciata all’Associated Press. “L'uso delle armi nucleari è inaccettabile,  per noi che siamo qui, non ci troviamo al di là di un oceano, come gli Stati Uniti, inoltre uno scontro termonucleare potrebbe far deragliare la Terra dalla sua orbita facendola volare chissà dove. Se la Russia sia o meno pronta a questa azione dovete domandarlo a loro”.

Nell'intervista il presidente bielorusso ha difeso l'invasione russa dell'Ucraina, dicendo che la Russia ha dovuto agire perché “provocata” da Kiev. In merito al conflitto Lukashenko ha però detto che non si aspettava che il conflitto di ormai 10 settimane "si trascinasse avanti in questo modo”, ribadendo una seconda volta il concetto, “sento che questa operazione si sta trascinando". Nelle sue risposte all'AP, Lukashenko ha detto che lui e il suo paese sono per la pace e hanno ripetutamente chiesto la fine della "guerra" - un termine quest'ultimo che il Cremlino si rifiuta di usare, definendo invece l'invasione una "operazione militare speciale".

Il presidente ha risposto con un tono calmo e misurato nell'intervista di quasi 90 minuti. “Non accettiamo categoricamente nessuna guerra. Abbiamo fatto e stiamo facendo tutto affinché non ci sia una guerra. Grazie soprattutto a me - ha detto - i negoziati tra Ucraina e Russia sono iniziati". Secondo il leader bielorusso Putin non sta cercando un conflitto diretto con La Nato e l'Occidente dovrebbero garantire che non accada. Lukashenko ha detto poi che il suo paese non rappresenta un pericolo per gli altri, anche se i suoi militari hanno condotto esercitazioni questa settimana. "Non minacciamo nessuno, non stiamo per farlo e non lo faremo in futuro. L'occidente può dormire sonni tranquilli con noi", ha concluso.

Riguardo a queste veste da pacificatore indossata da Lukashenko, bisogna ricordare che la leader dell'opposizione bielorussa Sviatlana Tsikhanouskaya ha recentemente definito Lukashenko un "co-aggressore", ricordando che sta "cercando di cambiare la sua immagine da incendiario in quella di vigile del fuoco". Mentre l'attivista d'opposizione Pavel Latushka ha affermato che dalla Bielorussia sono partiti circa 600 missili per l'Ucraina, facendo diventare il suo Paese in pratica una “piattaforma per l'aggressione”.

Lukashenko per la guerra ha incolpato l'Occidente, in particolare Washington, che starebbe cercando di approfittare del conflitto tra Russia e Ucraina. "Gli Stati Uniti vogliono cogliere l'attimo, legare a sé stessi i loro alleati e annientare la Russia nella guerra con Ucraina. Il loro obiettivo è risolvere prima con la Russia e poi la Cina", ha detto. Lukashenko ha affermato che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy sta prendendo ordini dagli Stati Uniti. "Oggi non è Zelensky a guidare l'Ucraina, senza offesa, questo è il mio punto di vista, forse mi sbaglio", ha detto Lukashenko, aggiungendo che se lo avesse chiesto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, "la guerra si fermerebbe in una settimana".