Criticità sul Ddl concorrenza bloccato al Senato per questione 'balneari'

Recovery Plan: tabella di marcia in ritardo, mancano ancora riforme chiave

La percentuale di completamento delle riforme è al 37,78% a fronte del 50,15% previsto alla fine di questo trimestre, ha messo in evidenza Open Pnrr del sito Openpolis

Recovery Plan: tabella di marcia in ritardo, mancano ancora riforme chiave
ANSA/ETTORE FERRARI
L'aula della Camera dei Deputati

L'Italia ha 100 obiettivi del Pnrr (Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza) da raggiungere entro la fine del 2022, 45 di questi da centrare entro il 30 giugno, traguardo parziale per sbloccare la seconda rata dei fondi europei, pari a circa 24 miliardi. Al raggiungimento degli ulteriori 55 obiettivi per la fine dell'anno arriverà l'altra tranche di fondi da 22 miliardi. Nella tabella di marcia del secondo trimestre il crono programma sui 30 investimenti e le 15 riforme - assicurano dal governo - è rispettato. Non ci sono cifre ufficiali, risultano raggiunti obiettivi come la digitalizzazione dei parchi nazionali, quello relativo a rinnovabili e batterie, quello sulla competitività delle filiere produttive e quello sull'approvvigionamento idrico. A breve si tornerà a parlare di spending review, utile a finanziare una riforma fiscale o riforme della spesa pubblica, ma anche del programma nazionale per la gestione dei rifiuti e dell'assistenza sanitaria territoriale.    

Scorrendo il dossier di aprile del Parlamento sul Pnrr, una ventina di altri obiettivi sono vicini ad essere raggiunti, con l'avvio di bandi e avvisi. Per la quasi totalità degli interventi (44) è previsto il conseguimento di 'milestone', ossia adozione di norme, conclusione di accordi, aggiudicazione di appalti, avvio di sistemi informativi, ecc. L'unico 'target' riguarda l'assunzione di un determinato numero di addetti nell'ufficio per il processo.     

La percentuale di completamento delle riforme è al 37,78% a fronte del 50,15% previsto alla fine di questo trimestre - mette in evidenza Open Pnrr del sito Openpolis - e l'andamento degli investimenti è al 20,09%, quasi 5 punti meno del target previsto a fine giugno.   

Quanto alle riforme, quella chiave riguarda la concorrenza, che è bloccata in commissione Industria al Senato per il nodo delle concessioni balneari e che, a causa delle dinamiche governo-maggioranza, tiene in stand-by anche la delega fiscale (considerata riforma di accompagnamento al Pnrr), che sul catasto ha provocato turbolenze in commissione Finanze a Montecitorio. 

Procede più fluido il percorso della delega sugli appalti pubblici, che approda domani in Aula alla Camera dopo aver superato l'esame in commissione Ambiente. Deputati e senatori sono anche alle prese con l'ultimo dl Pnrr: quarantuno articoli che coprono un'ampia gamma di temi, dai concorsi nella pubblica amministrazione alle multe per gli esercenti che non accettano pagamenti con carte, e consentiranno anche di cambiare la destinazione dei fondi del Pnrr risparmiati. Purché restino all'interno della stessa missione, potranno andare a rafforzare i "Progetti bandiera" delle Regioni.  

L'ultima riforma varata dal Consiglio dei ministri è quella della giustizia tributaria, che deve concludere entro fine anno l'iter di approvazione. Secondo le scadenze a medio-breve periodo indicate sul sito del governo Italia domani, entro giugno 2023 l'esecutivo deve varare i decreti attuativi di quelle del processo civile e penale, già approvate dal Parlamento. A fine 2023 è fissata invece la scadenza della digitalizzazione del sistema giudiziario.