Effetto sanzioni

Starbucks lascia la Russia dopo 15 anni e chiude 130 caffetterie

Il colosso della ristorazione Usa cede alle pressioni degli investitori. Tutti i dipendenti russi del franchise saranno pagati per sei mesi

Starbucks lascia la Russia dopo 15 anni e chiude 130 caffetterie
natalia kolesnikova/afp via getty images
un locale della catena Starbucks in russia

Dopo 15 anni Starbucks lascia il mercato russo andando a fare compagnia ad altri big della ristorazione e di svariati settori commerciali. Il celebre marchio non sarà più presente nel Paese, dove al momento è presente con 130 locali, tutti con la formula del franchise. 

Starbucks ha reso noto che pagherà tutti i 2mila lavoratori russi per sei mesi e che li aiuterà nella transizione verso nuovi posti di lavoro. L'uscita della celebre caffetteria dal mercato russo segue quella di altre società come McDonald's, Exxon Mobil e British American Tobacco, che si sono già ritirate dal Paese. 

Il gigante del caffè ha annunciato lunedì che non avrà più una presenza del marchio in Russia e che le 130 sedi autorizzate chiuderanno.  Negli Stati Uniti, sia i consumatori che gli investitori hanno fatto pressioni sulla società affinché tagliasse i suoi legami con la Russia dopo che ha invaso l'Ucraina. Tuttavia, lo scioglimento degli accordi di licenza ha richiesto più tempo. Starbucks comunque aveva sospeso tutte le attività commerciali già dall'8 marzo, compresa la spedizione di prodotti verso la Russia.