La guerra in Ucraina

Ucraina, Salvini frena sul viaggio in Russia: "Non ho certezze che andrò, ci si lavora"

"Sono piccolissimo, non vado a nome del governo vado rappresentando il sentimento della maggioranza degli italiani" ha commentato il leader della Lega

Ucraina, Salvini frena sul viaggio in Russia: "Non ho certezze che andrò, ci si lavora"
LaPresse
Matteo Salvini, immagine di repertorio

"I titoli ci raccontano la gravità del rischio che il conflitto si estenda, ognuno mette il suo mattoncino, ma non ho certezze che andrò, ci è stato prospettato ci stiamo lavorando tutto si fa se serve. Certezze non ce ne sono", ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini, a Rai Radio 1, rimettendo in discussione la possibilità del suo viaggio in Russia per tentare una mediazione sul conflitto in Ucraina. Poi rispondendo a una domanda sul commento del segretario del Pd, Enrico Letta, che aveva definito "strampalata" la sua idea di andare a Mosca ha commentato: "Perché strampalate? Parlare con i governi è una iniziativa strampalata? Non vado mica a giocare a bocce, non vado mica a vedere il Milan. Si parla con i governi e le istituzioni". 

Alle domande dei conduttori, Salvini ha spiegato: "Per qualcuno ero già partito ieri... Non è un viaggio di piacere in una terra tranquilla in un momento tranquillo. Si fa se serve, ci sono delle richieste che verranno messe sul tavolo, a me interessa che tornino a dialogare parti che si stanno sparando". Quanto alla reazione del governo italiano, il segretario leghista ha affermato: "Sono piccolissimo, non vado a nome del governo evidentemente, vado rappresentando il sentimento della maggioranza degli italiani. Poi certezze di ascolto o di successo nessuno ne ha. Se poi il viaggio non dovesse realizzarsi, continueremo a fare queste richieste a nome degli italiani". 

I giornalisti insistono, riprendendo i titoli di alcuni giornali che parlano di una sfida a Draghi: "Semmai un supporto. Draghi ha chiamato l'altro ieri in Russia, il mio è un ribadire e un rafforzare, poi non mi voglio sostituire a niente o nessuno. Magari passerò il ponte del 2 giugno con i figli, se invece ci fosse l'opportunità di riuscire a portare queste richieste di cessate il fuoco...".Alla domanda su quale possa essere la 'carta' in mano a lui per riuscire in un compito che per ora non è riuscito ad alcuno, Salvini ha detto: "Ci sono buone relazioni. Le proposte le andiamo a fare tutte. Rappresentiamo gli italiani, tutti coloro che vogliono la pace, abbiamo votato tutti gli invii di armi, ma sono terrorizzato dall'espandersi del conflitto, con altri morti e con altra fame in Italia".

Il leader della Lega è poi tornato a parlare della questione a Lodi: "Se dovessi riuscire a incontrare Putin gli chiederei, anzitutto, il cessate il fuoco. Incontrerei anche Zelensky. Ci andrei volentieri a Kiev". 

Sull'ipotesi del viaggio interviene la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni: "Non ne conosco i termini - dice intervistata da Bruno Vespa nella rassegna ‘Forum in Masseria’ a Manduria - l'unica cosa sulla quale bisogna fare molta attenzione è non dare segnali di crepe nel fronte. Abbiamo bisogno di una postura solida dell'Occidente. Io l'opposizione la faccio al governo ma non all'interesse nazionale italiano, quello di mostrarsi un alleato solido e affidabile - sottolinea Meloni - Penso che gli ucraini vadano difesi con tutti gli strumenti". E aggiunge: "Ci stiamo giocando il nostro destino. Io non vorrei uscire da questa vicenda con un altro racconto sull'Italia 'spaghetti e mandolino'. Se anche oggi voltassimo le spalle e dicessimo 'voglio farmi gli affarucci miei' io me ne vergognerei, ma soprattutto penso sarebbe un disastro per noi, per i nostri interessi, per il nostro futuro. Non credo sia materia su cui fare cassa elettorale. Ci sono mille temi su cui si può fare propaganda, ma quando ballano gli interessi nazionali bisogna fare molta attenzione se si è responsabili".