Guerra Russia-Ucraina

Ue, Metsola: "L'Ucraina vincerà. Stop a petrolio e gas russi"

"Dobbiamo slegarci dalle nostre dipendenze dal Cremlino, continueremo con le sanzioni" ha detto la presidente del Parlamento europeo che ha aggiunto: "Non solo trattati, serve volontà politica per cambiare l'Ue"

Ue, Metsola: "L'Ucraina vincerà. Stop a petrolio e gas russi"
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Roberta Metsola

L'Ucraina vincerà" ha affermato la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola intervenendo alla conferenza europea The State of the Union a Firenze. "Dobbiamo slegarci dalle nostre dipendenze dal Cremlino, metteremo fine alle importazioni di petrolio e dobbiamo portare a termine la nostra politica di zero gas dalla Russia", ha proseguito. "Continueremo con le sanzioni alla Russia e gli aiuti all'Ucraina. Perché vogliamo e dobbiamo ricostruire l'Ucraina. Perché ci preoccuperemo e accoglieremo tutti coloro che fuggono dalle bombe, dai missili e dalle atrocità di Putin. Ecco perché l'Ucraina vincerà. Questo è il motivo per cui l'Europa sarà pronta per la prossima generazione".

A proposito della posizione della Russia e del rapporto con l'Ue Metsola osserva: "Il grave errore di Putin è stato pensare che le nostre differenze e la difesa dei diritti fondamentali fossero un segno di debolezza. Ha sbagliato. In democrazie come la nostra, questi sono i nostri punti di forza. Questo è il motivo per cui abbiamo accelerato verso la costruzione di una nuova unione della sicurezza e difesa". La Russia "trae vantaggio dalle potenziali divisioni, che fino ad ora non ci sono - nota - per continuare nell'attacco brutale all'Ucraina. Non abbiamo scelta: io sono ottimista sul fatto che possiamo trovare delle parole per cui tutti i leader europei, tutti, possano essere uniti anche su questo pacchetto di sanzioni".

La presidente ha ricordato “'l'eredità che ci ha lasciato David Sassoli” e la necessità di continuare quel percorso. "David era un combattente per il Parlamento europeo, per noi, per l'Europa. Credeva nel potere dell'Europa di forgiare un nuovo percorso in questo mondo. Questa è l'essenza della domanda che abbiamo davanti a noi oggi". Il progetto europeo deve recuperare "quello spirito, quel senso di scopo, di entusiasmo, di una chiara direzione", che aveva un tempo. "Le persone in Ucraina, in Moldova e Georgia, e ancora nei Balcani occidentali, guardano ora all'Europa, con lo stesso senso di appartenenza e di speranza" ha detto Metsola. "Voglio che la gente creda come noi. E per farlo dobbiamo capire che non siamo solo un'unione economica, non ci occupiamo solo della libera circolazione o dell'abolizione delle tariffe di roaming. Per la mia generazione, l'Europa è un sogno condiviso. A proposito di valori condivisi. Su un futuro condiviso e sull'incontro. Per noi l'Europa è il futuro. È sempre stato il futuro", ha aggiunto. Una visione che implica una volontà politica. Riformare i trattati dell'Unione europea è "l'opportunità che noi abbiamo, più che mai dobbiamo guardare gli strumenti che abbiamo e che non abbiamo utilizzato" ma "non c'è solamente il cambiamento dei trattati, noi dobbiamo avere la volontà politica, perché anche quando avevamo gli strumenti nei nostri trattati, per esempio nell'ambito della migrazione, non abbiamo trovato solidarietà tra gli Stati membri - ha proseguito - Allora possiamo cambiare i trattati, ma in ultima analisi abbiamo bisogno della volontà politica per cambiare e per andare avanti con più Europa, non meno".

Poi un riferimento al ruolo dell'Italia che "deve continuare ad essere, come paese europeista, un leader in tutte queste discussioni. Quando ho parlato con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e con i miei colleghi alla Camera dei deputati e al Senato, e anche col presidente Draghi, il messaggio era uno: noi vogliamo avere l'Italia nel centro dell'Europa, con questo popolo che ha aperto le sue case, il suo cuore, per migliaia di ucraini".

"La verità è che l'Unione europea oggi è più forte che mai. L'Unione europea non ha mai avuto un senso dell'orientamento così determinato come in realtà oggi" ha ribadito. "Non abbiamo mai avuto un tale determinatezza per affrontare collettivamente la guerra nel nostro continente, un'emergenza climatica, la nostra transizione digitale e le preoccupazioni energetiche. Non abbiamo mai sentito un tale bisogno di opporci alle minacce alla pace e alla prosperità. Non siamo mai stati così determinati a difendere i diritti fondamentali europei di democrazia, libertà, solidarietà e uguaglianza. Conosciamo le minacce che affrontiamo e sappiamo che dobbiamo affrontarle", ha concluso