IL PUNTO ALLE 6

Guerra in Ucraina, che cosa è successo questa notte 16 giugno

Draghi, Scholz e Macron saranno oggi a Kiev per incontrare Zelensky: una missione per ribadire ancora una volta il sostegno all'Ucraina, ma anche per sottolineare l'unità europea verso Putin e verso Biden

Guerra in Ucraina, che cosa è successo questa notte 16 giugno
Rainews
Draghi Macron e Scholz diretti a Kiev

I leader dei tre maggiori Paesi dell'Unione Europea, Germania, Francia e Italia, sono attesi questa mattina a Kiev. Il viaggio, che non era stato annunciato per motivi di sicurezza, arriva un giorno prima che la Commissione europea formuli una raccomandazione sullo status dell'Ucraina come candidato all'UE, cosa su cui i non pochi Paesi europei si sono dimostrati tiepidi.

Il primo obiettivo è proprio questo: mostrare sostegno all'Ucraina e cercare di superare le critiche mosse dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky all'Europa per la risposta limitata e lenta nel consegnare le armi, promesse, ad un paese che si trova a dover affrontare in prima linea il nuovo imperialimo russo.

Parlando mercoledì in Romania, Macron ha affermato che è giunto il momento per l'Europa di rassicurare l'Ucraina sulle sue ambizioni comunitarie. "Siamo a un punto in cui dobbiamo inviare chiari segnali politici, noi europei, verso l'Ucraina e il suo popolo che sta resistendo eroicamente", ha detto Macron, pur senza fornire dettagli. La disponibilità europea all'ingresso dell'Ucraina nella sua famiglia è un obiettivo che Palazzo Chigi persegue con decisione e che è stato ribadito dal presidente del consiglio anche durante la missione in Israele.

Kiev ha criticato Francia, Germania e, in misura minore, l'Italia anche di anteporre la propria prosperità alla libertà e alla sicurezza dell'Ucraina. Oleksiy Arestovych, consigliere del Presidente ucraino, ha dichiarato questa settimana al quotidiano tedesco Bild di temere che i tre leader esercitino pressioni su Kiev affinché accetti un accordo di pace favorevole al Presidente russo Vladimir Putin. "Diranno che dobbiamo porre fine alla guerra che sta causando problemi alimentari ed economici... che dobbiamo salvare la faccia di Putin", ha detto, riferendosi ai commenti di Macron secondo cui era fondamentale non umiliare il leader russo. Per rispondere a questa preoccupazione, martedì Draghi ha detto che è importante che i colloqui di pace si aprano il prima possibile, ma ha aggiunto che devono avvenire "a condizioni che l'Ucraina ritiene accettabili".

Il secondo obiettivo è proprio il presidente russo a cui deve arivare un messaggio chiaro: l'unità di intenti dell'Unione Europea non è in discussione, pur con tutte le sfumature diverse che derivano da interessi nazionali non sempre coincidenti. Insomma il Cremlino non riuscirà a dividere l'Europa, neppure tagliando le forniture di gas facendo aumentare ancora di più il prezzo dell'energia. Il sostegno a Zelensky resta compatto, ma è tuttavia è necessario, come insiste Draghi, fare pressione su Putin affinché torni al tavolo negoziale, partendo da dialogo sulla questione alimentare, per sbloccare il grano fermo a Odessa.

Secondo Macron, "il presidente ucraino e i suoi funzionari dovranno negoziare a un certo punto con la Russia". Anche la posizione della Germania è da settimane piu tiepida nei confronti dell'Ucraina tanto da avere causato non poche irritazioni a Kiev.

Il terzo obiettivo si trova oltre oceano. Italia, Francia, e Germania vogliono mostrare agli alleati, Stati Uniti in primis, che l'Unione ha una sua autonomia strategica e un nucleo di fondatori pronto a trainare l'Europa verso una sempre maggiore integrazione, a partire dalla difesa comune e da una politica estera sempre più condivisa. Un percorso che la crisi ucraina sta di fatto accelerando.