IL PUNTO ALLE 6

Eurosummit. Draghi spinge sul tetto al prezzo del gas 

Il timore degli scettici è che Mosca tagli del tutto le forniture

 Eurosummit. Draghi spinge sul tetto al prezzo del gas 
ANSA/ UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI FILIPPO ATTILI
Mario Draghi al Consiglio Europeo, Bruxelles

Ottenuto il sì all'unanimità dei 27 paesi europei allo status di Paese candidato per Ucraina e Moldavia, in prospettiva anche per la Georgia, l'attenzione si sposta sull'Eurosummit, in formato inclusivo, che si terrà oggi. Si discuterà della situazione economica insieme alla presidente della Bce Christine Lagarde e al presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe. Il tema ufficialmente in agenda è l'inflazione, che morde le economie europee come non mai, ma implicitamente c'è quello dell'energia, del gas insomma il cui prezzo è proprio all'origine di un'inflazione che non si vedeva da decenni. Mario Draghi non si è fatto pregare, e già ieri spingeva perché non si perda tempo, istituendo un tetto al prezzo del gas.

L'Italia viene sostenuta da Spagna e Grecia, la sfida è convincere gli Stati che non essendo particolarmente dipendenti dal gas russo non vogliono introdurre regole politiche nella determinazione del prezzo di un bene scambiato sul mercato, con i Paesi Bassi che ad Amsterdam hanno la Borsa del gas che sarebbe direttamente intaccata dal provvedimento suggerito da Draghi. "Non siamo contrari per principio o per emozione. Ma dalle evidenze che abbiamo non è detto che funzioni come qualcuno pensa", ha detto il premier Mark Rutte. "Ma nei consigli scorsi abbiamo concordato di analizzarlo, di chiedere anche all'industria e agli esperti in merito. Quindi il price cap è in considerazione", ha aperto il premier olandese. C'è il caso poi della Germania che dipende ancora più di noi dalle importazioni di Gas, ma che guarda (ancora) con scetticismo all'introduzione di un 'price cap'.

La Commissione era stata incaricata a fine maggio di presentare una proposta, ancora non l'ha fatto, i Paesi più scettici ritengono che non ci sia una fretta particolare. Fonti europee ieri indicavano addirittura "settembre-ottobre" come un periodo in cui decisioni potrebbero essere prese sul fronte energetico, ma per allora si sarà alle porte dell'inverno, mentre le scorte di gas vanno riempite in estate.

Draghi invece ha già chiesto la convocazione di un Consiglio Europeo straordinario sull'energia in luglio, con in mente un progetto preciso. Si tratterebbe di 'imporre' un prezzo massimo per il gas che viene importato via gasdotto. Questo perché l'Unione europea è il principale acquirente del gas russo e se dovesse imporre un proprio prezzo, la Russia non avrebbe la possibilità di deviare altrove il gas.

Non tutti gli Stati sono convinti che questa scommessa possa essere vincente. Dagli ultimi tagli, e dal rafforzamento dei rapporti commerciali con la Cina, non è escluso che effettivamente Mosca rifiuti la pressione europea e tagli del tutto la fornitura e questo sì sarebbe uno scenario non percorribile per l'Unione europea.