Alte temperature e scarse precipitazioni

Ancora grave l'emergenza lungo il corso del Po, nonostante le piogge delle ultime ore

Il cuneo salino (l'avanzamento del mare nel delta) supera i 30 chilometri, cifra record. "Il problema è solo rimandato di dieci giorni se non si rispetteranno le misure decise", ossia la riduzione del 20% del prelievo, dice l'Osservatorio sul Po

Ancora grave l'emergenza lungo il corso del Po, nonostante le piogge delle ultime ore
Ansa
Una veduta del fiume Po in secca a Quingentole (Mantova)

Resta grave l'emergenza siccità nel distretto del Po: le portate sono ancora molto basse, il prelievo non è stato ridotto, come chiesto settimane fa, e il cuneo salino – vale a dire l'avanzamento del mare nel delta - è a oltre 30 chilometri, un livello record. Ma, nonostante i temporali delle ultime ore abbiano ristorato la portata, permangono l'assenza di piogge e le altissime temperature, che aggravano ulteriormente la situazione. È la sintesi dell'Osservatorio sul Po, tornato a riunirsi oggi. Meuccio Berselli, segretario dell’Autorità di bacino del Po, avverte: “Il problema è solo rimandato di 10 giorni se non si rispetteranno le misure decise”, cioè la riduzione di prelievo idrico del 20% sulle acque disponibili.

In ogni caso, nonostante il temporaneo ristoro, destinato a esaurirsi in pochi giorni, sottolinea ancora l'Osservatorio, le cinque stazioni di monitoraggio delle quote idrometriche del Po restano ancorate al livello di “siccità grave”. Questi sono in sintesi i dati delle portate in metri, rispetto alla media: Piacenza -0,88 metri; Cremona -8,20; Boretto -4,37; Borgoforte -3,83; Pontelagoscuro -7,16.

Le precipitazioni delle ultime 24 ore sono state “molto utili” per gli equilibri idrologici a breve termine del Po e degli affluenti: in alcuni casi, soprattutto sui rilievi e sulle colline di Piemonte e Liguria, in tono minore su Emilia, Lombardia e Veneto, “le piogge hanno toccato anche i 58/60 millilitri, incrementando i livelli del grande fiume che in poche ore sono passati, in prossimità della foce a Pontelagoscuro nel Ferrarese, da 161 a 200 metri cubi al secondo”, precisa l’Osservatorio.

"Attualmente il contributo esclusivo di risorsa idrica ai livelli attuali del Po è garantito solo dall'approvvigionamento dei corsi d'acqua Adda, Ticino, Dora e Mincio alimentati dai grandi laghi tra i quali il Maggiore, che si è riportato in quota; oltre al Garda, che già beneficiava di un buon quantitativo invasato”, conclude l'Osservatorio sulla crisi idrica del distretto del Po, aggiungendo che “si è attestato anche l'apprezzato rilascio in modalità sussidiaria di risorsa idrica dagli invasi del comparto idroelettrico a beneficio degli utilizzi a valle”.

Il letto del fiume Po in secca a Castel San Giovanni (Piacenza) Ansa
Il letto del fiume Po in secca a Castel San Giovanni (Piacenza)