Caro gasolio, continua la protesta: a rischio il pesce fresco a Napoli e in tutta Italia

Navi ferme e braccia incrociate da parte dei pescatori sempre più in difficoltà dopo i recenti aumenti del carburante: "Se non abbiamo rassicurazioni proseguiremo ad oltranza", fanno sapere dalla Puglia

Caro gasolio, continua la protesta: a rischio il pesce fresco a Napoli e in tutta Italia
ansa/cesare abbate
Banco del pesce a Napoli

Pesce fresco a rischio a Napoli e non solo. 

Continua la protesta dei pescatori contro il caro gasolio in tutta Italia. 

Il prolungato stop al Granatello, storico porto di Portici, sta iniziando a ripercuotersi sulle tavole di famiglie e ristoranti della Campania. 
Qui, da circa una settimana, i titolari degli otto pescherecci sono fermi e, da quanto si apprende, non usciranno in mare fino a quando non avranno risposte soddisfacenti dal Governo. 

In città su diversi banchi comincia già a scarseggiare il pesce fresco di 'paranza', come triglie, sogliole, alici, cefali e saraghi mentre ancora non ci sono problemi per calamari e gamberi. In alcune pescherie sono intanto aumentati i prezzi di alcuni prodotti. 

E nelle diverse marinerie della regione, così come nel resto d'Italia, i pescatori hanno incrociato le braccia.

La protesta, pacifica, così come sta avvenendo in altre marinerie d'Italia è contro l’aumento del carburante che sta mettendo in ginocchio la categoria dei pescatori. Tra questi, i componenti della delegazione di pescatori del comparto marittimo di Manfredonia (Foggia) che a Roma oggi hanno incontrato Alessandra Sartone sottosegretario di Stato all'economia e alle finanze per protestare contro il caro gasolio.

"Abbiamo avanzato tre ipotesi da portare avanti: il prezzo fisso con un tetto massimo di 70 centesimi che ci consenta subito di poter tornare in mare; passare il credito di imposta dal 20 al 50% e, infine, il blocco immediato dei mutui. Se per attuare queste nostre richieste occorre tempo, abbiamo chiesto il fermo facoltativo di emergenza che avevamo proposto inizialmente".

"Se non abbiamo rassicurazioni proseguiremo ad oltranza", hanno fatto sapere questa mattina dal porto pugliese.