C'è il rischio di una carestia alimentare per i paesi in via di sviluppo

Crisi del grano, Ankara annuncia un'intesa per sbloccare l'esportazione

Secondo il ministro turco, Hulusi Akar, si è giunti a un "consenso generale" tra le parti. Ma sul grano, per Putin, è stato l'Occidente a voler alimentare un'isteria artificiale. In Europa, tra guerra e siccità, 3 milioni tonnellate di grano in meno

Crisi del grano, Ankara annuncia un'intesa per sbloccare l'esportazione
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Putin, intervenendo al vertice virtuale dei Paesi Brics Plus, ha accusato l'Occidente di "alimentare artificialmente l'isteria" sul problema del grano e ha promesso 50 milioni di tonnellate di grano russo ai mercati mondiali.

Il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar, ha fatto sapere che è stato trovato un "consenso generale" tra le parti per sbloccare l'esportazione di grano dai porti dell'Ucraina. "È stato raggiunto un consenso generale sulla creazione di un centro a Istanbul per le operazioni e la gestione sicura e ininterrotta di questa attività da parte di soldati turchi, russi e ucraini insieme, oltre che con l'Onu", ha fatto sapere Akar citato da Hurriyet , aggiungendo che "nei prossimi giorni ci potrebbero essere sviluppi positivi e si potranno adottare misure concrete".

Da parte sua, il presidente russo Vladimir Putin, intervenendo al vertice virtuale dei Paesi Brics Plus, ha accusato l'Occidente di "alimentare artificialmente l'isteria" sul problema del grano e ha promesso 50 milioni di tonnellate di grano ai mercati mondiali. Putin, riferisce l'agenzia russa Ria Novosti, ha accusato l'Occidente di essere cinico rispetto ai problemi alimentari dei Paesi in via di sviluppo e di sviluppare "artificialmente" l'isteria sui problemi riguardanti la consegna del grano ucraino. "La Federazione russa non impedisce l'esportazione di questo grano", ha detto Putin, secondo cui il balzo dei prezzi dei cereali ha colpito più duramente i mercati emergenti. "L'aumento dell'inflazione in occidente è stato il risultato delle loro politiche macroeconomiche irresponsabili", ha aggiunto Putin.

Per Cai - Consorzi agrari d'Italia - tra guerra e siccità in Europa quest'anno avremo 3 milioni di tonnellate di grano in meno

"La siccità di questi mesi è la principale causa, insieme alle conseguenze della guerra in Ucraina, del calo produttivo nella produzione di grano in diverse parti del mondo, che porterà ad avere stock bassi e una tendenza al rialzo dei prezzi dei prodotti agricoli". Lo rivela Cai - Consorzi agrari d'Italia che ha tracciato l’andamento macroeconomico del mercato dei cereali incrociando i primi dati provenienti dalle istituzioni europee e mondiali. L’Europa, evidenzia, perderà circa 3 milioni di tonnellate di prodotto, con cali evidenti in alcuni tra i Paesi più importanti per la produzione di grano tenero (Ungheria -11%, Romania -20%, Bulgaria -11%). La produzione di grano in Ucraina, teatro della guerra da ormai 4 mesi, è prevista in calo del 35% rispetto allo scorso anno, mentre la Russia dovrebbe passare da 75 a 81 milioni di tonnellate prodotte (+8%).

In base ai dati Usda, il dipartimento dell'Agricoltura statunitense, è prevista una ripresa nella produzione di grano duro in Canada che rimane però ancora lontana dalle quantità tradizionali dopo la campagna disastrosa dello scorso anno; leggermente in rialzo anche gli Stati Uniti (+6%)". In altre parti del mondo, in calo l'India (da 110 a 106 milioni di tonnellate), l'Australia (da 36 a 30 milioni di tonnellate) e l'Argentina che perderà quasi 2 milioni di tonnellate di grano rispetto allo scorso anno.   

Uno scenario incerto, gli stock si manterranno bassi

"In questo scenario, che resta comunque incerto tra siccità, guerra e 'fattore Cina' che potrebbe, come lo scorso anno, fare incetta di cereali, secondo le previsioni in tutto il mondo, e in Europa in particolare - concludono i Consorzi Agrari d'Italia - gli stock si manterranno molto bassi e i prezzi dei prodotti agricoli sono destinati a restare in linea con le medie del periodo con tendenze al rialzo".