il neo sindaco di Verona

Damiano Tommasi, l'outsider del "campo largo"

Don Milani come ispirazione, uno sguardo alle generazioni future e l'impegno nel terzo settore: chi è l'ex calciatore della Nazionale che ha strappato Verona al centrodestra

Damiano Tommasi, l'outsider del "campo largo"
ANSA
Damiano Tommasi

Sei figli, 48 anni, ex centrocampista del Verona prima, della Roma e della Nazionale poi: Damiano Tommasi è il sindaco outsider per eccellenza. Ha sempre sottolineato che la sua è una lista civica. Non gli piace sentirsi “incasellato”. Tutto il centro sinistra lo ha sostenuto, ma lui, quando gli si chiede se è di sinistra, preferisce glissare. 

Tommasi si è presentato sul sito ufficiale con una citazione importante, che rimanda ad uno sguardo verso il futuro: “Noi non abbiamo ereditato il mondo dai nostri padri, ma lo abbiamo avuto in prestito dai nostri figli e a loro dobbiamo restituirlo migliore di come lo abbiamo trovato”.

Impronta forte, quella dell’attenzione al domani: “Da tanti anni ormai lavoro con i bambini e i ragazzi, e so bene che sono loro il nostro vero futuro: si meritano una città diversa, che coltivi le loro aspirazioni e che li aiuti a realizzare i loro sogni. Credo che per riuscirci dobbiamo lavorare, tutti insieme, alla riscoperta del valore della comunità. A Verona si è da tempo perso il senso dello stare insieme e della condivisione. Mi sono candidato per dare alla mia città una prospettiva diversa: sogno una Verona che rifiuta le divisioni e che lavora unita per il bene comune”.

Damiano Tommasi è nato a Negrar, comune della Valpolicella di poco più di 15mila abitanti il 17 maggio del 1974. Con il Verona per due stagioni, tra il ‘93 e il ’96, riesce a portare la sua squadra dalla Serie B alla A per poi passare alla Roma dove Fabio Capello lo definì “un giocatore atipico” perché “si muoveva in una zona del campo indefinita”. 

Da oggi è il sindaco che ha espugnato Verona a un centro destra che ha governato negli ultimi 20 anni. 


 

 

Damiano Tommasi con la maglia della Roma Getty
Damiano Tommasi con la maglia della Roma

Se ci sono dei calciatori per i quali spendere l’aggettivo umile, Tommasi è tra quelli: fermato da un grave infortunio, nel 2005  si è ridotto lo stipendio a 1.500 euro al mese e, negli anni, non si è mai tirato indietro per iniziative sociali, in qualche modo anche minimizzando il suo impegno nel sociale: “Seguo le mie idee e questo ha spiazzato alcuni, ma davvero ci sono tanti che lavorano con serietà, tenendo fede ai propri principi”, raccontava ai giornalisti nel 2016.

E proprio al sociale ha affidato uno spazio nel suo piano elettorale: “Il mondo del terzo settore a Verona ha una lunga storia ed è animato da un forte spirito di solidarietà: il compito dell’Amministrazione comunale è quello di dare maggiore peso e voce alle tante realtà positive di questo settore valorizzandole e mettendole in Rete! attraverso la creazione di un Assessorato dedicato. L’obiettivo è intercettare le aspettative e rispondere concretamente alle esigenze dei cittadini e delle cittadine, con ascolto attivo e occhio attento, per garantire a tutti e tutte pari diritti ed opportunità”.

In una intervista di pochi anni fa ricordava l’insegnamento di Don Milani: “Come don Milani mi sento in ricerca, mi piace scoprire, conoscere, approfondire. Mi ritengo contento della mia famiglia e di quello che riesco a fare. Certo, poi c’è sempre un pizzico di insoddisfazione, ma lo vedo come uno stimolo ad andare avanti. Vorrei passare questo spirito ai miei figli oltre, naturalmente, alla testimonianza di fede: come cristiano sento che non siamo soli e che ci possiamo affidare a Dio”.

 

Damiano Tommasi con la maglia della nazionale Getty
Damiano Tommasi con la maglia della nazionale