Scossoni nella maggioranza

Telefonata fra Draghi e Conte dopo le tensioni, si vedranno lunedì

Confermato l'appuntamento a Palazzo Chigi tra il premier e il leader 5 stelle per stemperare il clima politico e arrivare all'atteso chiarimento

Telefonata fra Draghi e Conte dopo le tensioni, si vedranno lunedì
LaPresse
Draghi e Conte

C'è stata nel pomeriggio l'attesa telefonata fra il premier Mario Draghi e il presidente del M5s Giuseppe Conte. I due, come si apprende da fonti parlamentari, si sono semplicemente dati appuntamento a Palazzo Chigi lunedì pomeriggio. 

Quello tra Draghi e Conte è un chiarimento voluto e necessario per evitare ulteriori strappi con i 5Stelle, anche in vista dei prossimi impegni in Parlamento che il governo e la maggioranza dovranno affrontare. 

Nell’attesissima conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri di ieri, convocato per affrontare il tema del caro bollette, il premier Mario Draghi ha soddisfatto la curiosità dei cronisti, che fremevano nel chiedergli chiarimenti sulla situazione del governo:  “Sono ottimista, il governo non rischia”.

“Fin dall'inizio avevo detto ai miei collaboratori che non sarei potuto restare fuori tutti e 5 i giorni. La siccità, i problemi di oggi al Cdm...” ha messo le mani avanti il premier, rispondendo a una domanda sul rientro anticipato dal vertice Nato di Madrid - dove Draghi era arrivato direttamente dal G7 di Elmau. E sulla foto diventata subito virale, che lo ritrae da solo al telefono su un divanetto del Prado mentre gli altri leader osservavano i quadri, confessa: “Era una serata di tipo sociale, gli invitati dietro che parlavano di quadri, musica, un piccolo concerto, un'attività fondamentalmente sociale. Io ero un po' stanco, ho fatto un po' di telefonate, non ricordo a chi, per preparare il Cdm. Purtroppo sono stato sorpreso in questo atteggiamento... D'altronde mi sarebbe stato impossibile telefonare con tutti davanti...” ha precisato il presidente del Consiglio.

Mario Draghi al telefono al Museo del Prado epa/ballesteros
Mario Draghi al telefono al Museo del Prado

Il provvedimento da assumere contro gli aumenti dei costi dell’energia e per far fronte all’emergenza idrica dovuta alla siccità era al centro dell’agenda del presidente del Consiglio. In realtà, come tutti i commentatori e gli analisti politici fanno notare da ore, la questione più spinosa da affrontare verteva su un eventuale appoggio esterno dei 5S al suo esecutivo. “Conte ha confermato di non essere interessato all’appoggio esterno” precisa il premier, aggiungendo un importante passaggio: “Lo dissi dall’inizio, che il governo non si fa senza il M5S, questa resta la mia opinione”.

Con il suo predecessore a Palazzo Chigi, però, un chiarimento sarà necessario, dopo le indiscrezioni secondo cui Draghi, in una telefonata, avrebbe chiesto a Beppe Grillo di rimuoverlo dalla guida del Movimento. "Non ho mai fatto queste dichiarazioni - assicura -. Non ho mai pensato di entrare nelle questioni interne di un partito. Credo che anche Grillo abbia smentito. Io lavoro, come gli altri membri del governo, per gli interessi degli italiani. Non capisco come mi si voglia tirar dentro questa cosa, il motivo. E' una cosa che mi è totalmente estranea". Né, è sicuro, esistono messaggi che possano confermare le presunte rivelazioni: "Ho chiesto di vederli, io non li trovo. Li aspetto".

Passando poi agli argomenti oggetto di discussione in Cdm, il presidente del Consiglio ha spiegato di essere rientrato per affrontare i provvedimenti più urgenti all’ordine del giorno: “Siamo al lavoro con massima urgenza per intervenire contro la terribile siccità che ha colpito il Paese, nel bacino padano si tratta della crisi idrica peggiore negli ultimi 70 anni” ha detto il premier, aggiungendo che “oltre agli interventi di emergenza occorrerà un piano per ovviare alle carenze infrastrutturali”. Sulla dipendenza energetica dell’Italia dal gas russo, ha aggiunto: “Stiamo riformando completamente l'assetto energetico del Paese. Le diversificazioni dei fornitori di gas sono il primo passo: via dalla Russia e non dipendere da un solo fornitore. Uno dei primi risultati di questo governo è che la dipendenza dal gas russo è scesa dal 40 al 25% già quest'anno, e gli stoccaggi stanno andando bene”.

“Il governo ha raggiunto tutti i 45 obiettivi previsti dal Pnrr per questo semestre. L'Italia ha rispettato tutte le scadenze previste dal piano, è un segnale essenziale per la serietà e la credibilità del Paese, siamo al lavoro per le scadenze di dicembre” ha detto poi Draghi in riferimento al programma del Piano nazionale di ripresa e esilienza. Sullo Ius Scholae, il cui esame alla Camera è stato rinviato alla prossima settimana, ha confermato: “Il governo non prende posizione su proposte parlamentari”.