Dopo un anno e 4 mesi di processo, il duplice omicidio il 21 settembre 2020

Fidanzati uccisi a Lecce: Antonio De Marco condannato all'ergastolo

La sentenza della Corte d'Assise di Lecce per il giovane reo confesso dell'omicidio di Daniele De Santis e della sua fidanzata Eleonora Manta, uccisi rispettivamente con 38 e con 41 coltellate

Fidanzati uccisi a Lecce: Antonio De Marco condannato all'ergastolo
Ansa
Antonio De Marco reo confesso dell'omicidio di Daniele De Santis e della sua fidanzata Eleonora Manta

Il massimo della pena. È stato condannato all’ergastolo Antonio De Marco, lo studente 23enne di Scienze infermieristiche reo confesso del duplice omicidio dell’arbitro leccese Daniele De Santis e della sua fidanzata Eleonora Manta.

Era il 21 settembre 2020 quando Daniele ed Eleonora sono stati uccisi nella loro casa di Lecce che per mesi avevano condiviso con il loro assassino. Furono ammazzati in modo atroce: con 41 coltellate lei e 38 fendenti lui. Avevano 33 e 30 anni. 

Oggi, dopo un anno e 4 mesi il processo è giunto a un punto. La sentenza è stata pronunciata dai giudici della Corte d’Assise di Lecce.

Per De Marco non è stato disposto l'isolamento diurno per un anno come aveva chiesto la Procura che invece ha visto accogliere la richiesta dell'ergastolo

In aula Antonio De Marco era assente, così come non c’erano i suoi genitori. Erano presenti, invece, i familiari delle vittime.

“Nessuna sentenza potrà mai colmare il vuoto che ha lasciato”, ha detto il papà di Daniele De Santis, e sono le uniche parole che ha pronunciato.

Oggi nell’aula bunker di Lecce c’era anche la mamma di Eleonora, che dopo aver ascoltato la condanna si è coperta il viso con le mani ed è scoppiata a piangere, fino a quando è stata accompagnata in una saletta dove è rimasta a lungo.

Daniele De Santis ed Eleonora Manta Ansa
Daniele De Santis ed Eleonora Manta

“Il commento è triste, la vicenda è tristissima. È stata fatta tra virgolette ‘giustizia’, anche se poi quella terrena non poteva concludersi diversamente. Ritengo che il verdetto della corte sia giusto”. Così ha commentato la sentenza l’avvocato Mario Fazzini, legale di parte civile dei genitori di Daniele De Santis.

“Non credo che si possa perdonare - ha aggiunto rispondendo a una domanda - non credo che ci sia perdono da parte di nessuno. Non c’è stato pentimento da parte del carnefice, figuriamoci adesso perdonarlo. Mi sembra esagerato chiedere questo. È un dolore che non ha termine. Ci aspettavamo questa condanna, non poteva essere diversamente per come sono andati i fatti”, ha concluso l’avvocato Fazzini.

Gli avvocati difensori di Antonio De Marco, Andrea Starace e Giovanni Bellisario, avevano chiesto una nuova perizia psichiatrica per il loro assistito, che era stata rigettata. Quindi avevano avanzato la richiesta di “non imputabilità” per De Marco, “perché affetto da disturbi dello spettro autistico e psicotico, che hanno inciso sulla sua volontà di intendere e di volere quando ha compiuto l’omicidio”. 

Secondo il pubblico ministero Maria Consolata Moschettini, invece, il ragazzo è stato sempre capace di intendere e di volere, lucido nello sfogare la sua rabbia sulla coppia.

“Aspettiamo il deposito delle motivazioni, per valutare se ricorrere in Appello”, hanno riferito i due legali di De Marco ai cronisti.