Il secondo turno delle legislative

Francia, è un terremoto politico: Macron perde la maggioranza, Le Pen mai così in alto

Il partito del presidente perde circa 120 deputati. "La sconfitta di Macron è totale, non c'è nessuna maggioranza", ha esultatato Mélenchon, per Marine Le Pen accreditata di almeno 85 deputati: "E' il gruppo più numeroso della nostra storia"

Francia, è un terremoto politico: Macron perde la maggioranza, Le Pen mai così in alto
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Macron, Melenchon e Le Pen

I risultati del secondo turno delle elezioni legislative per la nuova Assemblea nazionale scuotono la Francia. E' durissima la sconfitta per il presidente Emmanuel Macron che non ha trovato alle urne la maggioranza "solida" che aveva auspicato. Lo spettro di un quinquennio nato morto questo è quello che potrebbe attendere la Francia, scrive oggi Le Figaro.

I risultati finali secondo un conteggio completo da parte di AFP consegnano a Ensemble! di Emmanuel Macron solo 245 seggi, numeri che vanno al di sotto della maggioranza assoluta di 289 necessaria per governare con tranquillità. Segue Nupes (il cartello delle sinistre guidato da Jean-Luc Melenchon) con 135 seggi e Rassemblement National di Marine Le Pen che ha messo a segno una svolta storica conquistando ben 80 seggi, arrivando quindi a 89 seggi. Les Republicains conquistano 61 seggi e il loro alleato Union des Dèmocrateset des Indèpendants 3, contro i cento della precedente legislatura. Partiti diversi sinistra 22, Partiti diversi destra 10, Partiti diversi centro 4, Destra sovranista 1. Tutto questo mentre dal ministero dell'interno è risultata ancora alta l'astensione con un tasso del 53,77% e un'affluenza del 46,23%

"Si tratta di una situazione senza precedenti" che "costituisce un rischio per il nostro Paese", ha commentato il presidente del Consiglio, Élisabeth Borne, per la quale l'opposizione oramai larga chiede le sue dimissioni. Va detto che la grande vincitrice di questa tornata elettorale è proprio la Le Pen, in quanto il suo risultato appare ben al di sopra delle attese della vigilia. "Non potete immaginare l'emozione che mi attanaglia", ha dichiarato ieri la candidata alla presidenza dopo i primi risultati, prima di promettere di costituire "un'opposizione responsabile, rispettosa delle istituzioni e sempre costruttiva". 

Per la prima volta in 20 anni, un presidente neoeletto sembra non essere riuscito a raccogliere la maggioranza assoluta nell'Assemblea nazionale, il che non fermerà l'agenda interna di Macron, ma farà crescere l'influenza del Parlamento dopo un primo mandato durante il quale lo stile di governo di Macron aveva per lo più emarginato i legislatori. Il voto è stato anche segnato da un record di bassa affluenza sia nel primo che nel secondo turno: un segnale di avvertimento per Macron, che ha promesso di governare più vicino al popolo per il suo secondo mandato. 

Un altro dato importante da sottolineare riguarda la presenza nella nuova Assemblea nazionale di 215 donne (37,26%) e 362 uomini (62,74%), ovvero un emiciclo meno femminilizzato rispetto a quello risultante dalle elezioni legislative del 2017 (39%), secondo un conteggio AFP completo dei 577 seggi. Molto indietro, la Francia era salita nel 2017 al 33 posto in termini di parità, su 185 paesi classificati dall'Unione interparlamentare.

Il leader dell'estrema sinistra Jean-Luc Melenchon, Parigi (ApPhoto)
Il leader dell'estrema sinistra Jean-Luc Melenchon, Parigi

Jean-Luc Mélenchon: “Sconfitta totale di Macron, non c'è maggioranza”

"La sconfitta del partito del presidente" Emmanuel Macron “è totale e non c'è nessuna maggioranza”, ha detto il leader della sinistra Jean-Luc Mélenchon, commentando i risultati. "Noi non rinunciamo all'ambizione di governare il Paese", ha aggiunto. "Il risultato elettorale di questa sera è soprattutto la sconfitta del presidente Emmanuel Macron". A giudizio di Mélenchon "il macronismo ha fatto precipitare il Paese in un vicolo cieco". Ai marconisti che fanno appello al superamento delle divisioni, ha replicato in modo polemico: "Non c'è divisione da superare con noi perché non siamo dello stesso mondo, non abbiamo gli stessi valori, non vediamo lo stesso futuro", ha detto.

Marine Le Pen: “E' il nostro miglior risultato nella storia”

"Il popolo ha deciso di inviare un gruppo parlamentare molto potente di deputati del Rassemblement National all'Assemblea nazionale, che diventa così un po' più nazionale. Questo gruppo sarà di gran lunga il più numeroso nella storia della nostra famiglia politica. Faremo una opposizione ferma, senza connivenze, ma anche una opposizione responsabile e costruttiva": lo ha detto la leader del Rassemblemnt National, Marine Le Pen, commentando le proiezioni del secondo turno delle elezioni legislative. "La nostra unica bussola è l'interesse della Francia e del popolo francese", ha sottolineato Le Pen parlando dal suo "feudo" di Henin-Beaumont, dove Le Pen è stata eletta deputata oggi con oltre il 60% delle preferenze.

La prima ministra francese Elisabeth Borne: “Situazione inedita, un rischio per il Paese”

La prima ministra francese, Elisabeth Borne ha affermato che la situazione "inedita" creata dal voto "rappresenta un rischio per il nostro Paese viste le sfide che dobbiamo affrontare, sia sul piano nazionale che internazionale". Il voto "dovremo rispettarlo e trarne le conseguenze" ha aggiunto la Borne, lanciando un appello alle forze politiche "di buona volontà" a "unirsi" e a lavorare per "costruire una maggioranza d'azione" per il paese, costruendo dei "compromessi".

"Da parte nostra c'è una mano tesa verso tutti coloro che vogliono mandare avanti il Paese": così la portavoce del governo, Olivia Gregoire, annunciando quindi l'intenzione di "cercare alleanze" con gli altri partiti per il bene della Francia.

La Francia non è ingovernabile ma ci vorrà "molta immaginazione" per agire, ha detto il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, dopo i risultati del secondo turno delle elezioni legislative.

Sconfitti alcuni fedelissimi del presidente

Se la premier Elisabeth Borne è stata confermata nella circoscrizione di Calvados, sono molti i fedelissimi di Macron sconfitti che dovranno probabilmente lasciare il prorpio incarico. La ministra della Salute, Brigitte Bourguignon, è battuta nella sesta circoscrizione del Pas-de-Calais, arrivata seconda dietro a Christine Engrand, candidata del Rassemblement National. Sconfitta e si dovrà dimettere anche la ministra della Transizione  Ecologica, Amelie de Montchalin, esponente di punta del governo francese, come la sottosegretaria con delega per il mare, Justine Benin. Sconfitti anche il presidente dell'Assemblea Nazionale, Richard Ferrand, e il capogruppo di En Marche in parlamento, Christophe Castaner.

I Repubblicani francesi si dicono indisponibili a un'alleanza di governo

Le Republicains dicono no, per ora, a un'alleanza con il governo francese per consentirgli di ottenere la maggioranza? E' questo, dopo le prime proiezioni sui risultati del secondo turno delle legislative che escludono che la coalizione del presidente Emmanuel Macron possa raggiungere la maggioranza assoluta dei seggi, il commento di Christian Jacob, presidente di LR, è intervenuto dalla sede del partito, rue de Vaugirard. "Abbiamo fatto una campagna all'opposizione, siamo all'opposizione e rimarremo all'opposizione. Le cose sono molto chiare ", ha detto il leader del partito di ispirazione neogollista.