Rapporto Unicef nella Giornata internazionale del bambino africano

In Africa ci sono 130 milioni di spose bambine, 140 milioni hanno subito mutilazioni genitali

Se non si rispetteranno gli impegni presi per eliminare queste pratiche dannose entro il 2030 i numeri sono destinati a raddoppiare

In Africa ci sono 130 milioni di spose bambine, 140 milioni hanno subito mutilazioni genitali
(GettyImages)
Unicef bambini

Parlare di infanzia, di bambine è come sentire urla nel silenzio, quando si legge il rapporto Unicef per la Giornata internazionale del bambino africano. Sono urla nel silenzio le 130 milioni di spose bambine che hanno meno di 18 anni e hanno già un “marito”.

Il rapporto Unicef parla anche delle mutilazioni genitali femminili in Africa: sono 140 milioni tra donne e ragazze. Il rapporto chiede con forza alle istituzioni governative e regionali di accelerare gli sforzi e incrementare le risorse nazionali per porre fine ai matrimoni precoci e alle mutilazioni genitali femminili, in linea con l’agenda dell’Unione africana e l’Agenda Globale 2030 per lo sviluppo sostenibile. 

Le regole sono scritte nero su bianco sulla  carta africana dei diritti e del benessere del bambino e nella convenzione sui diritti dell'infanzia e dell’adolescenza. I matrimoni precoci e le mutilazioni genitali femminili sono una violazione dei diritti dei bambini. E non solo in Africa. Il matrimonio precoce è presente in tutto il continente, con i livelli più alti nel Sahel e in alcune zone dell'africa centrale e orientale.

9 paesi su 10 con i più alti tassi di matrimonio precoce al mondo sono in Africa Sub-Sahariana, che comprende Niger, Repubblica centrafricana, Ciad, Mali, Mozambico, Burkina Faso, Sud Sudan, Guinea e Nigeria. In questo quadro hanno un peso non indifferente guerre infinite e dimenticate, il cambiamento climatico e il Covid-19, che mescolati insieme hanno interrotto molti progetti umanitari, di istruzione e creato shock economici. Risultato: donne e ragazze sono state più a rischio di matrimoni precoci, perché alcuni genitori vi ricorrono per far fronte agli effetti delle crisi.

“Porre fine al matrimonio precoce è una delle priorità chiave per l’Unicef- ha detto Marie-Pierre Poirier, direttrice regionale dell'Unicef per l'Africa Occidentale e Centrale. "Per accelerare gli sforzi, dobbiamo investire in aree ad alto impatto, in particolare, ridurre la povertà, che è la principale causa dei matrimoni precoci, garantire alle bambine l'accesso a un'istruzione di qualità e all'apprendimento su larga scala, nonché un cambiamento sociale e comportamentale a favore della partecipazione piena e attiva delle bambine e delle donne alla vita sociale ed economica”. 

Oggi la Giornata internazionale del bambino africano ha come tema “eliminare le pratiche dannose per i bambini: i progressi delle politiche e delle pratiche dal 2013”. I dati mostrano che, a livello continentale, l'Africa continua a essere in ritardo rispetto al raggiungimento dei target dell'obiettivo di sviluppo sostenibile 5.3, che prevede l'eliminazione di tutte le pratiche dannose entro il 2030.

Se i progressi non verranno accelerati, sottolinea l’Unicef, altri 45 milioni di bambine nell'Africa subsahariana nei prossimi 10 anni saranno spose bambine. Mohamed M. Malick Fall, direttore regionale dell'Unicef per l'Africa orientale e meridionale avverte: si deve agire, “in questo modo ogni bambino del continente avrà maggiori possibilità di avere l'infanzia che merita e a cui ha diritto”. Non solo in Africa ma in ogni parte del mondo, l’infanzia non può essere confinata in urla nel silenzio.