Accusa di violenza sessuale

"Incapace di controllare i propri istinti" e Paul Haggis resta ai domiciliari

L’ordinanza del giudice stabilisce che il regista non possa lasciare la masseria dove si trova, ma le versioni di accusa e difesa restano opposte e si apre il caso dei bigliettini allusivi lasciati dalla ragazza

"Incapace di controllare i propri istinti" e Paul Haggis resta ai domiciliari
@ansa
Paul Haggis arriva al tribunale di Brindisi insieme al suo avvocato Michele Laforgia

"Prevaricazione e dominanza" sono parole che compaiono nell'ordinanza del gip del tribunale di Brindisi che stabilisce che il regista Paul Haggis debba restare in Puglia, ai domiciliari, nella masseria di Ostuni, dove si trova. Secondo il giudice delle indagini preliminari, Vilma Gilli, le “modalità” dei fatti descritti dalla ventottenne di cittadinanza inglese che lo ha denunciato per abusi sessuali, evidenzierebbero l'incapacità del regista premio Oscar di “controllare i propri istinti e di desistere dai propri propositi”.

Il sessantanovenne autore canadese, con doppia cittadinanza statunitense, nell' interrogatorio di oltre due ore, aveva respinto ogni accusa, dicendo che non vi era stata nessuna violenza e che si sarebbe trattato di rapporti sessuali consenzienti.

A quanto riporta il Corriere della Sera, sarebbe stata la ragazza ad avvicinare Haggis lo scorso marzo al Festival di Monaco da lui diretto e a pubblicare poi una loro foto insieme sui social, specificando di essere stata ricontattata da lui. Invitata a Ostuni dove lo sceneggiatore e regista si trovava per "Allora Fest", la prima edizione del festival di Cinema, Musica e Arte, la ragazza, prima di andare a Lecce da amici, avrebbe lasciato un bigliettino con scritto: "Ho apprezzato la tua gentilezza. Mi mancano le tue carezze. L’uccello della felicità si posa su chi sa aspettare" e deciso, la sera, di tornare da lui. 

Lui racconta questa storia come una breve avventura di tre giorni e due momenti intimi. Lei no: sostiene di essersi proposta a lui come consulente e che Haggis l’avrebbe accolta all’aeroporto e portata al bed and breakfast dove risiedeva facendole subito “comprendere le sue intenzioni”. La ragazza descrive un primo “assalto” nei suoi confronti da parte del regista, poi ammorbidito da un pranzo dove lui l' avrebbe “rassicurata sulle proprie intenzioni di voler instaurare con lei una relazione sentimentale”.

Stando alla testimonianza di lei, sarebbero poi seguiti altri due “assalti” che l'avrebbero spinta a rivolgersi al Pronto Soccorso.  “Il gip ci ha dato atto che non c’è prova di alcuna lesione fisica”, ha assicurato Michele Laforgia, l'avvocato di Haggis che si riserva di impugnare il provvedimento del gip. La procura però ritiene che, seppure non ci siano lesioni fisiche, ci sarebbero quelle psicologiche e il fatto che il regista già abbia una causa civile pendente a New York ,per fatti analoghi, potrebbe essere “sintomo di una inclinazione a delinquere in ambito sessuale”.

Agli atti anche una testimonianza scritta di Haggis dove il regista dichiara che “lei voleva essere la prossima Bond Girl” e che sarebbe stata “lei a insistere” per avere rapporti intimi. Inoltre Haggis sostiene che la ragazza gli avrebbe anche chiesto dei soldi che lui le avrebbe negato.