Nel settore agricolo si rischia un danno calcolabile intorno al 30%

Italia a secco di fronte all'emergenza siccità. Lo spettro del razionamento dell'acqua

La situazione è peggiore rispetto alle crisi del 2003 e del 2017. Il Capo della protezione Civile Fabrizio Curcio è in stretto collegamento con i presidenti delle Regioni per monitorare la situazione e prendere le misure necessarie

Italia a secco di fronte all'emergenza siccità. Lo spettro del razionamento dell'acqua
(LaPresse)
Allarme Siccità, il fiume PO ai minimi a Boretto in provincia di Reggio Emilia

Ondate di calore anomale per questo periodo e comunque eccezionali per la durata. Siccità profonda per la mancanza di piogge  (sia nel corso dell’autunno che nella prima parte del 2022 l’assenza, nel Nordovest Italia ed nel medio Tirreno il deficit supera il 50%).

Allarme razionamento dell’acqua

 "Si potrà proclamare lo stato di eccezionale avversità atmosferica", per quanto concerne il settore agricolo, e sempre su proposta delle Regioni, "qualora il danno provocato dalla siccità superi il 30% della produzione lorda vendibile". Questo quanto emerso dalla riunione al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per fare il punto sull' emergenza siccità, alla presenza del ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, del sottosegretario Gian Marco Centinaio, del Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio.  

Nel corso dell'incontro al ministero delle Politiche agricole "il Capo della protezione Civile Fabrizio Curcio ha informato che è in atto uno stretto collegamento con i presidenti delle Regioni, e che le Regioni stesse sono al lavoro sull'individuazione dei criteri al fine di poter dichiarare lo 'stato d'emergenza' ", si legge nella nota al termine dell’incontroe ha aggiunto "Non c'è dubbio che c'è una criticità importante dovuta al fatto che non piove da settimane. I fiumi sono in grossa dismissione, il cuneo salino nel Po arriva addirittura a decine di chilometri. La situazione ha una sua complessità".

 

 

Terra Siccità pixabay
Terra Siccità

La situazione è decisamente critica come spiega a Rainews.it Erasmo D'Angelis, Segretario Generale dell’autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale, ed ex Sottosegretario allo Stato Infrastrutture e Trasporti

“ In questo momento abbiamo 175 comuni del Piemonte, 36 in Lombardia e 14 in Emilia Romagna che sono serviti dalla Protezione Civile per quanto riguarda il servizio di acqua idro potabile ma c’è allarme rosso per agricoltura e allevamenti soprattutto al Nord e al Centro. IL sud vive una carenza d’acqua oramai endemica. Vorrei subito dire a tutti: usiamo responsabilmente l’acqua , non sprechiamo”.

Cosa si prevede a breve?

“Non pioverà per i prossimi 15 giorni e le aziende idriche stanno lavorando per gestire questa fase. Questa è una siccità storica più dura di quella del 2003 e del 2017. Secondo alcuni esperti questo è l’anno più fresco dei prossimi 30 anni”

Perché siamo in questa situazione critica? E’ solo una questione legata al caldo?

“L’Italia è il paese con più acqua d’Europa – più di Gran Bretagna o Francia- con 302 miliardi di metri cubi di pioggia l’anno (negli ultimi 50 anni). Abbiamo una grande ricchezza di corsi d’acqua (7594), di laghi (324) e oltre 1000 falde sotterranee. Abbiamo anche 526 dighe che raccolgono l’11% delle piogge contro il 15% di 50 anni fa. Di contro abbiamo una carenza di infrastrutture mai rinnovate e che risalgono al dopoguerra. L’acqua non ha finanziamenti pubblici dalla Legge Galli del 1996. Abbiamo 600 mila km di rete idrica che perdono il 42% ( per arrivare alla perdita media europea dell’8% ci vorranno 250 anni) dell’acqua e con la tariffa più bassa di Europa.

Cosa si può fare oltre a fronteggiare l’emergenza?

“Aumentare i piccoli invasi. Puntare in agricoltura alle tecnologie di precisione 4.0 e nella industria bisognerebbe utilizzare l’acqua di depurazione. Teniamo anche conto che a giugno 2023 l’Italia riceverà la sanzione proprio per il non utilizzo di queste acque. Quindi emergenza si ma anche investimenti, oltre all’1% dei fondi PNRR già stanziati, ed una visione per il futuro”.

 

Le regioni

La situazione nella penisola

Il "combinato disposto" tra la siccità peggiore in anni recenti e temperature superiori  al bollente 2003, toccando i 40 gradi a fine giugno, stanno portando l'Italia verso una drammatica contingenza ambientale ed economica; è la linea del Garda, l'ultima speranza idrica per ristorare l'esangue fiume Po e contrastare la risalita del cuneo salino, che ormai sta pericolosamente marciando verso i 20 chilometri all'interno della pianura di Ferrara. È quanto emerge dal report settimanale dell'Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, che segnala come la carenza d'acqua stia ormai coinvolgendo anche non facili rapporti transfrontalieri internazionali quali la gestione delle acque del lago Maggiore con la Svizzera e del fiume Isonzo con la Slovenia. "È questa un'ulteriore prova della necessità che, di fronte, ad un'emergenza idrica della gravità attuale, serva una gestione nazionale, capace di rapportarsi a livelli superiori, dovendo al contempo gestire le inevitabili tensioni fra portatori d'interesse" commenta Francesco Vincenzi, Presidente Anbi.

Toscana

"Le condizioni di siccità sono simili al 2003 e il 30% delle falde idriche sotterranee sono caratterizzate da abbassamenti significativi con tendenza al peggioramento. Al lago di Bilancino sono invasati al momento 65 milioni di metri cubi, erano 67 milioni 20 giorni fa, e insieme al lago di Montedoglio, anch'esso molto carico, costituiscono le nostre riserve idriche più importanti in grado di garantire approvvigionamento ai vari territori".  A dirlo è il presidente della Regione, Eugenio Giani, che in una comunicazione social si rivolge direttamente ai cittadini per fare il punto sulla situazione di prolungata assenza di piogge. "Avvieremo un percorso per intervenire in modo strutturale- aggiunge- ma oggi è necessario l'impegno di ciascuno di noi: l'acqua è un bene prezioso, non sprechiamola".

Piemonte

I temporali delle ultime 24 ore in Piemonte hanno ridotto il deficit idrico accumulato nell'anno solo del 2,6%. In media - è la relazione di Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) - sono caduti nella regione 6.9 millimetri di pioggia. La precipitazione più abbondante a Trivero (Biella), con 86 mm, e a Fobello (Vercelli), 67. A Borgofranco d'Ivrea (Torino) 28 millimetri in un'ora e 34 in totale

Emilia Romagna

Dopo la dichiarazione dello stato di crisi regionale per la siccità da parte dell'Emilia-Romagna, l'Agenzia per i servizi idrici, Atersir, ha predisposto e girato ai sindaci l'ordinanza tipo da adottare "per limitare gli sprechi d'acqua e per la tutela delle risorse idropotabili nel periodo estivo".

 "Com'è noto la situazione meteorologica degli ultimi mesi ha inciso significativamente sul livello idrometrico dei fiumi e sulla disponibilità di acqua", afferma la dirigente dell'area idrica di Atersir, Marialuisa Campani. "Al fine di ottimizzare l'utilizzo delle risorse a disposizione, Atersir ha preso parte a diversi tavoli di lavoro sul tema. In particolare ha fornito il proprio contributo all'osservatorio utilizzi idrici e ha partecipato alla cabina di regia sullo stato della Severità Idrica promossa dalla Regione Emilia-Romagna". Dal punto di vista strutturale, "oltre a continuare le attività previste dagli strumenti di programmazione per il miglioramento della rete, abbiamo candidato al finanziamento del Pnrr interventi funzionali alla riduzione delle perdite idriche per un importo pari a 197 milioni di euro". Infine, "in un'ottica di sensibilizzazione della popolazione sul corretto uso della risorsa idrica Atersir ha proposto ai Comuni l'adozione di ordinanza che prevede la limitazione dell'uso di acqua potabile ai fini extra-domestici. Infatti, i cittadini hanno un ruolo strategico nel sistema idrico poiché riducendo i consumi contribuiscono alla conservazione della risorsa e aumentano la capacità di resilienza del sistema". 

Friuli Venezia Giulia

Taglio dei rilasci di acqua obbligatori verso valle per venire incontro alle esigenze irrigue dell'agricoltura a cui si aggiunge una limitazione della risorsa idrica per uso domestico, il tutto accompagnato da una forte campagna di sensibilizzazione e informazione rivolta ai cittadini per eliminare ogni forma di spreco.Sono questi solo alcuni dei passaggi fondamentali contenuti nella dichiarazione dello stato di sofferenza idrica sul territorio regionale firmato oggi dal governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e diventato immediatamente esecutivo .Sul fronte domestico, il provvedimento a firma del governatore obbliga poi un'amministrazione corretta del flusso proveniente dai pozzi artesiani; pertanto viene consentito un prelievo d'acqua ai soli fini civili e limitato a 200 litri al giorno per abitante. In questo modo viene ribadita la necessità ormai imprescindibile di porre fine all'abitudine di utilizzare queste fonti a getto continuo.Per tutto il periodo della siccità, l'Amministrazione regionale effettuerà una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta ai cittadini sull'uso accorto e razionale della risorsa idrica ma anche per eliminare ogni fonte di spreco, con particolare riguardo a quello derivante da auto approvvigionamento da pozzo.

Trentino

"In via eccezionale anche al Trentino si chiede di mettere in atto misure di risparmio, atitolo di solidarietà, con l'emergenza dei territori di valle".Ô uno dei passaggi contenuti nella lettera che il vicepresidentedella Provincia autonoma di Trento e assessore all'ambiente,Mario Tonina, ha inviato ai sindaci del Trentino per affrontarel'emergenza idrica. L'assessore chiede di "impostare una seriedi azioni a cura dei Comuni a beneficio degli eventualiinterventi emergenziali che la Provincia dovesse mettere in attoper gli stessi". Ai Comuni e ai gestori viene chiesto dipuntualmente e con misurazioni volumetriche le portatedisponibili alle singole sorgenti/opere di presa che alimentanoi propri acquedotti: i dati dovranno essere inviati dal 27 giugno "a cadenza almeno settimanale o giornaliera nei casi dimaggiori criticità".

Marche

Richiesta dello stato diemergenza al Governo, ordinanza ai Comuni per il divieto di spreco di acqua ed avvio di una strategia che porti allacreazione di nuovi invasi e alla pulizia di quelli esistenti.Questi tre indirizzi riassumono la posizione della Regione Marche dopo la riunione di ieri a Roma della Conferenza Stato Regioni, riunita per affrontare il tema di grande attualitàriguardante la crisi idrica che sta investendo la Penisola, in particolare la Pianura Padana, ma anche le Marche. "Anche le Marche - afferma l'assessore Stefano Aguzzi,intervenuto all'incontro - stanno soffrendo per il protrarsi diquesto periodo di siccità, sia per l'approvvigionamento idricoin agricoltura, sia per quello di uso civile, che si prevedeimminente, specialmente nel nord delle Marche. Ad esempio, lecittà di Fano e Pesaro prelevano l'acqua dal fiume Metauro, lapotabilizzano e poi la immettono nelle case. Questo fiume èquasi a secco e non si prevedono imminenti piogge e ciòcostituisce una seria emergenza". Nei prossimi giorni, ilGoverno comincerà ad accogliere le richieste di statod'emergenza da parte delle Regioni, sulla base di criteristabiliti a livello centrale. "Nel frattempo - riferisce Aguzzi- la Regione, in coordinamento con le Prefetture, emetterà laprossima settimana una ordinanza da recepire da parte di tutti iComuni delle Marche per evitare lo spreco idrico"

il fiume Tevere (Ansa)
il fiume Tevere