Il parlamento ucraino ha sfiduciato e rimosso oggi dal suo incarico la commissaria per i diritti umani, Lyudmila Denisova, sostenendo che avrebbe concentrato il proprio lavoro su crimini di natura sessuali "che non possono essere confermati con prove, danneggiando l'Ucraina e distraendo i media mondiali dai reali bisogni dell'Ucraina". Secondo quanto riportato dall'agenzia Interfax-Ucraina, i parlamentari hanno anche lamentato gli scarsi risultati ottenuti dalla commissaria nella creazione di corridoi umanitari e nello scambio di prigionieri di guerra, così come il fatto che abbia trascorso del tempo nella "calda Europa occidentale" durante l'invasione russa, "ma non in Russia o Bielorussia, dove il suo status e i suoi poteri potevano aiutare i prigionieri".
La commissaria ha annunciato che presenterà ricorso contro la mozione di sfiducia nei suoi confronti votata dall'Aula. Lo riporta Unian. "Sono stata licenziata contrariamente alla Costituzione, alle leggi dell'Ucraina e agli standard internazionali. Farò ricorso contro questa decisione in tribunale. La legge è uguale per tutti", ha scritto su Facebook.