Meeting del G7

La Russia secondo produttore al mondo di oro

Ulteriori sanzioni verso la Russia in arrivo dal vertice dei sette grandi in Baviera

La Russia secondo produttore al mondo di oro
(Pixabay)
lingotti d'oro

Il G7 si prepara al bando dell'oro russo: lo stop delle importazioni del metallo prezioso impedirà agli oligarchi di usare il metallo prezioso per convertire i loro beni, aggirando le sanzioni.    

Il divieto di importazione dell'oro, che entrerà in vigore a breve, si applicherà all'oro di nuova estrazione o raffinato. Non riguarda l'oro di origine russa precedentemente esportato dalla Russia. Non è prevista l'estensione delle restrizioni all'oro russo acquistato legittimamente prima dell'entrata in vigore del divieto di importazione.    

La Russia è il secondo produttore al mondo di oro, con un 10% del totale che viene estratto ogni anno. Secondo l'Amministrazione Usa, l'oro è la seconda voce, dopo l'energia, delle esportazioni russe. Nel 2020 l'export di Mosca ha rappresentato il 5% di quello globale. Il 90% della produzione russa è stata destinata proprio ai Paesi del G7, soprattutto alla Gran Bretagna.     

Londra è stata una delle destinazioni più importanti per i metalli preziosi russi: i 15 miliardi di dollari in oro russo che vi sono arrivati lo scorso anno hanno rappresentato il 28% delle importazioni di oro del Regno Unito, secondo i dati di Un Comtrade.         

Le disponibilità auree russe sono triplicate dopo l'annessione della Crimea nel 2014 e il metallo prezioso è un'importante risorsa per la Banca centrale, soprattutto dopo le restrizioni imposte dall'Occidente.    

Le riserve auree in Russia sono rimaste invariate a 2.301,64 tonnellate nel primo trimestre del 2022 rispetto agli ultimi quattro mesi del 2021, secondo i dati del World Gold Council.