Le scelte del Governo

Le misure contro il caro-bollette sono state prorogate fino a settembre

Nuovo decreto del governo: oltre tre miliardi per abbassare le bollette di luce e gas. L'ad Eni Claudio Descalzi: “Mosca ci ha dato metà del gas e ha guadagnato uguale”. Società importatrici del gas da Cingolani: il target del 90% è raggiungibile

Le misure contro il caro-bollette sono state prorogate fino a settembre
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Via libera del Consiglio dei ministri al decreto che proroga al terzo trimestre (quindi fino a settembre) le misure per contenere i prezzi delle bollette di luce e gas e per le garanzie per le imprese che effettuano stoccaggi di gas

Il provvedimento prevede lo stanziamento di oltre 2 miliardi per azzerare gli oneri di sistema sulle bollette elettriche. Per le bollette del gas, sono previsti 481 milioni per tagliare l'Iva, 470 per azzerare gli oneri di sistema e 240 per gli scaglioni fino a 5.000 metri cubi all'anno.

È poi prorogata al 31 marzo 2023 la tassazione sugli extraprofitti delle società energetiche che importano gas. Viene però estesa alle imprese dello stoccaggio fino al 31 dicembre la garanzia finanziaria della Sace (la società pubblica per l'assicurazione del credito), già prevista dal decreto Aiuti per le aziende danneggiate dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni contro la Russia.

I diciotto importatori italiani di gas faticano a riempire gli stoccaggi, perché a questi prezzi di mercato è difficile trovare la liquidità per comprare. Di qui l'intervento della Sace a garanzia dei crediti. Al momento però la situazione è sotto controllo. Secondo Snam, ogni giorno si stoccano sui 28 milioni di metri cubi di gas, e l'offerta di gas rimane superiore di 20 milioni di metri cubi alla domanda.

Questo provvedimento non riguarda le accise sui carburanti, soggette fino all'8 luglio a uno sconto di circa 30 centesimi al litro: il tema verrà affrontato in una prossima riunione dell'esecutivo, come confermato stasera dalla ministra della Famiglia Elena Bonetti

L'ad Eni Claudio Descalzi: “Mosca ci ha dato metà del gas e ha guadagnato le stesse cifre”

L'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha spiegato che le forniture russe sono state tagliate del 50%, ma ora si sono stabilizzate sui 32-33 milioni di metri cubi al giorno. Mosca ci ha dato metà del gas e ha guadagnato le stesse cifre, visto che il prezzo è salito del 50%. "Se dovessero interrompere completamente le forniture - ha commentato il manager - vorrebbe dire perdere completamente ogni introito". Ma una chiusura totale dei rubinetti russi non è un'ipotesi da escludere per il direttore dell'Agenzia internazionale dell'energia, Fatih Birol: "L'Europa dovrebbe essere pronta nel caso in cui il gas russo sia completamente tagliato", ha detto al Financial Times. 

Società importatrici del gas da Cingolani: il target del 90% è raggiungibile

Gli stoccaggi del gaso sono stati al centro di un incontro al ministero della Transizione ecologica tra il ministro Roberto Cingolani e i rappresentanti di alcune delle società importatrici di gas. È emerso che, con gli stoccaggi pieni al momento al 55%, l'obiettivo di raggiungere il 90% entro fino anno, condizione per passare in tranquillità l'inverno, resta raggiungibile, anche con il taglio del 50% delle forniture dalla Russia.

Sono 18 gli importatori di gas in Italia. Snam ha riserve strategiche per 4,5 miliardi di metri cubi, mentre altri 13,5 miliardi sono forniti dalle società energetiche. Nella riunione al ministero si è discusso anche dell'utilizzo delle quattro centrali a carbone rimaste, per produrre energia e risparmiare quindi gas, da destinare alle riserve.