I due campioni battibeccano a distanza

"Ma quale trionfo delle pippe": la querelle Panatta vs Pietrangeli questa volta riguarda il padel

Lo sport che ha unito il rigore del tennis al divertimento dei racchettoni da spiaggia è esploso durante la pandemia

"Ma quale trionfo delle pippe": la querelle Panatta vs Pietrangeli questa volta riguarda il padel
Ansa
Adriano Panatta al Circolo del Tennis a Roma

“Macchè 'trionfo delle pippe. Non sono per niente d'accordo con Pietrangeli e non capisco come gli sia venuto in mente di andare a rompere le scatole a quelli che si divertono con il padel, sminuendolo. Poteva farne a meno".   

Pietrangeli a “Estate in diretta” su Raiuno lo ha appena liquidato come "trionfo delle pippe" (cioè "dei tennisti scarsi") e Panatta che intervistato dall'AGI, dissente, anzi rilancia: "Sono sicuro che il padel diventerà presto uno sport olimpico", chiarisce il trionfatore di Roma e Parigi '76 che  nel suo circolo 'Racquet club' di Treviso ha voluto lo stesso numero di campi di tennis e padel, sei per specialità.   

"Il padel e' uno sport vero, e molto divertente - chiarisce - ha dato vita a un bel movimento ed è molto sociale, sia quando si gioca, sia fuori, non ho mai visto nel mondo del tennis tante chat di giocatori che, con la scusa di organizzare l'appuntamento settimanale, socializzano e scherzano fra loro. Ma soprattutto, in campo ci si sente molto meno soli rispetto al tennis". 

Panatta che oggi gioca molto più  a padel che a tennis ("una volta a settimana, più o meno, mi diverto con gli amici") smonta la teoria di Pietrangeli sottolineando che anche se il padel somiglia al tennis "è' un altro sport, forse chi calca la terra rossa è avvantaggiato, ma neanche troppo. Ho visto la prima volta di un maestro di tennis, riusciva a palleggiare, ma la tecnica ha dovuta impararla da zero".   

Uno sport dove chi ha una certa età, visto il campo più piccolo, riesce a sopperire meglio a ginocchia scricchiolanti e usure varie rispetto alla terra battuta? "No, anche sui campi da tennis vedo tanti ottantenni, ci si diverte allo stesso modo, rispettando il proprio livello". Una piccola concessione a Pietrangeli, Panatta però la fa: "Il padel è un po' più facile del tennis e i miglioramenti si vedono prima - spiega - ma ammetterlo non significa esasperare il purismo del tennis. Perchè spesso il purismo diventa spocchia e io la spocchia, di qualsiasi tipo, proprio non la sopporto".

Insomma i due grandi campioni si sono “beccati” a distanza come in tante altre occasioni come anche raccontato nel documentario “La squadra” che racconta la storia della vittoria in Coppa Davis, in Cile, nel 1976. Nei sei episodi spesso lo stesso evento è raccontato dai due in maniera totalmente opposta e con frecciatine più o meno dichiarate. 

Padel pixabay
Padel

Lo sport che ha unito il rigore del tennis al divertimento dei racchettoni da spiaggia è esploso durante la pandemia, infatti, quando le attività sportive al chiuso o di contatto erano ferme, la possibilità di giocare all’aperto e senza assembramenti ha dato al padel una spinta propulsiva. A confermarlo sono i dati raccolti dall’Osservatorio sul Padel relativi al 2021, rispetto all’anno precedente.

Le strutture dove giocare a padel sono cresciute del 125%, passando da 815 a 1.831 in un solo anno, mentre i campi da padel sono aumentati del 155%, da 1.832 a 4.669, con l’incremento maggiore nel Lazio, seguito da Lombardia e Sicilia. In ben 15 regioni ci sono oltre 100 campi (in 7 regioni superano addirittura i 200 campi disponibili), mentre nel 2020 erano appena 5 le regioni italiane con questo rilevante numero di campi dove poter praticare il padel.

Queste cifre viaggiano in parallelo con il notevole incremento dei tesserati Fit (Federazione italiana Tennis) che secondo le ultime classifiche (del 27 dicembre 2021) raggiungono le 56.465 unità di cui 46.838 uomini e 9.627 donne; dal 2020 al 2021 c’è stato così un aumento di 45.652 tesserati attivi nel padel. Questi sono i praticanti iscritti al Fit, ma ovviamente, se si considerano tutti i giocatori amatoriali, il dato è molto più alto e si stima che siano 800mila gli abituali ed oltre 1,5 milioni gli appassionati di padel in Italia.

L’obiettivo del movimento italiano del paddle è quello di raggiungere entro 10 anni la vicina Spagna. Nel Paese iberico il “fratello minore del tennis” è uno sport molto diffuso con strutture all'avanguardia. Secondo il rapporto della “Estudios de Madison”, i praticanti si attestano intorno a 2 milioni e 300 mila, ai quali vanno aggiunti quasi un milione di giocatori occasionali all'anno.

Attorno al paddle spagnolo c'è un giro d'affari sempre in aumento. Il rapporto Madison rivela un business legato all'incremento dei praticanti, delle strutture e dei servizi offerti dalle stesse. Nel 2013 il fatturato è aumentato per il 44% dei gestori di club sportivi con un'occupazione delle piste in crescita per il 42% rispetto agli anni precedenti.