Il risultato più clamoroso è un secco meno 30% di condilomi ano-genitali, ma sono tutte le malattie sessualmente trasmesse, dalla sifilide alla gonorrea, herpes genitale, clamidia ad arretrare, nella rilevazione per l'anno 2020 dell'istituto Superiore di Sanità: meno 23% rispetto al 2019.
Di certo sta dando i suoi frutti la vaccinazione di maschi e femmine contro il papilloma virus, l'HPV, che in Australia e Gran Bretagna dove si fa da tempo ha praticamente azzerato i tumori al collo dell'utero ma anche quelli testa collo, del pene, anali e quindi anche le infezioni: da noi si sono ridotte di un terzo, dato che la vaccinazione anti papilloma stenta ancora a prendere piede.
Ma poi si scopre che, complice covid e lockdown, nel 2020 sono diminuite del 35% le persone che si sono sottoposte ad un test per malattie sessualmente trasmesse, ed allora l'entusiasmo si stempera: la domanda è se stia finalmente passando il messaggio che se si hanno incontri casuali e promiscui occorra usare sempre il preservativo, oppure se i numeri sono quelli di sempre, preoccupanti, solo che più di un terzo dei contagiati da una malattia a trasmissione sessuale non va dal medico?
Il fatto che nei giovani tra i 15 ed i 24 anni l'infezione da clamidia sia quattro volte quella riscontrata negli adulti qualche dubbio lo fa venire. Come pure che la prevalenza dell'HIV nel 2020 sia aumentata del 40% rispetto all'anno prima, nei positivi all’HIV.
E lascia sconcertati che l'80% di chi è stato diagnosticato con una malattia a trasmissione sessuale sapeva di essere sieropositivo: è vero che la PREP, la terapia preventiva quando non si è ancora contagiati come pure la non rilevazione del virus nel sangue impediscono di trasmettere l’HIV, ma non proteggono certo da tutto il resto.
Ed una sifilide o una gonorrea non sono una passeggiata, soprattutto se si è già immunocompromessi.
Eppure la prevalenza tra i sieropositivi all'HIV delle malattie sessualmente trasmesse è di 50 volte maggiore di quella della popolazione generale.
E' urgente, dice l'Istituto Superiore di Sanità, che venga offerto il test HIV a tutti i pazienti con una malattia sessualmente trasmissibile, diagnosi precoci, cure immediate.