Le sanzioni hanno bloccato i pagamenti ai detentori del debito russo

Mosca è in default sul debito estero, per la prima volta dopo più di 100 anni

Sono scaduti definitivamente i termini di pagamento su circa 100 milioni di dollari di obbligazioni non pagate. Ma si tratta di un deafult tecnico con una valenza più che altro simbolica

Mosca è in default sul debito estero, per la prima volta dopo più di 100 anni
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Cremlino di Mosca

La Russia per la prima volta dal 1918 registra il default sul debito estero. Lo ha riportato nella notte l'agenzia internazionale Bloomberg. Tra domenica e lunedì è infatti scaduto il termine di 30 giorni per il pagamento delle obbligazioni riservate a investitori esteri, per circa 100 milioni di dollari. In mattinata sono attese conferme del default da parte delle agenzie di rating internazionali

 

Il Paese fronteggerà tra poche ore l'effetto più eclatante della battaglia finanziaria innescata da Usa e Ue dopo l'invasione dell'Ucraina. 

L'evento avrebbe, in realtà, valenza più che altro simbolica, almeno per ora. La Russia è infatti un Paese economicamente, finanziariamente e politicamente già emarginato per gran parte dell'Occidente. In più il fallimento sarebbe dovuto non alla mancanza di denaro da parte del debitore ma alla chiusura dei canali di trasferimento da parte dei creditori, per cui la Russia non può condurre quella che in altri tempi sarebbe una normale operazione finanziaria. "Chiunque può dichiarare quello che vuole e può provare ad attaccare alla Russia qualsiasi etichetta. - ha detto non a caso nei giorni scorsi il ministro delle finanze russo Anton Siluanov - Ma chiunque capisca la situazione sa che non si tratta in alcun modo di un default".   

Ora la domanda è cosa potrà succedere dopo, visto che i mercati si trovano di fronte allo scenario unico di un attore inadempiente che ha la volontà e le risorse per pagare, ma non può. Di solito sono le principali agenzie di rating ad emettere la sentenza di fallimento di uno Stato sovrano, ma le sanzioni vietano a ciascuna di loro di esercitare attività in e con la Russia.  

"Una dichiarazione di default è un evento simbolico - hanno spiegato a Bloomberg gli economisti del Nomura Research Institute - Il governo russo ha già perso l'occasione di emettere debito denominato in dollari. Già da ora, la Russia non può prendere in prestito dalla maggior parte dei paesi stranieri".  Per la Russia si tratterebbe del secondo mancato rimborso del debito estero dopo quello del 1918, quando il governo sovietico si rifiutò di ripagare le somme accumulate dagli zar. Nel 1998, con la crisi del rublo, la Federazione russa si dichiarò invece inadempiente sul debito interno, annunciando una moratoria sul rimborso del debito contratto con gli investitori stranieri.