Stato di Ondo

Strage in chiesa in Nigeria: la Diocesi conferma 50 morti, i corpi si trovano in diversi obitori

L'eccidio ieri durante la messa pentecostale. Si attende ancora la rivendicazione da parte del commando responsabile dell'assalto. Dito puntato su Boko Haram o sui pastori Fulani

Strage in chiesa in Nigeria: la Diocesi conferma 50 morti, i corpi si trovano in diversi obitori
Ansa/Facebook Build Up Nigeria
Eccidio in una chiesa in Nigeria, una cinquantina i morti

Arrivano ancora frammentate le notizie dalla Nigeria dove ieri sera un commando di uomini armati ha fatto irruzione in una chiesa San Francesco Saverio nella cittadina di Owo, nello stato di Ondo, durante la messa pentecostale uccidendo decine di civili tra cui donne e bambini.

Fonti della chiesa di Owo, hanno fornito alla Fondazione pontificia aiuto alla Chiesa un aggiornamento sulle vittime dell'attentato. Non più solo una 20 ma molte di più. I corpi sarebbero, infatti, sparpagliati in più obitori. "Gli obitori nei quali sono stati trasferiti i corpi senza vita sono più di uno. Nel primo finora visitato dalla nostra fonte sono stati condotti 25 cadaveri". La stessa fonte tuttavia precisa che i corpi senza vita identificati e confermati sono oltre 50. "Sarà possibile avere un numero definitivo solo dopo aver visitato tutti i reparti dei diversi ospedali", riferisce Acs.  

Si cercano ancora i responsabili, almeno 5 uomini, ma non si sa se appartengano alle milizie islamiche di Boko Haram oppure ai pastori fulani, etnia radicata in tutto il paese. "Si intensifichino gli sforzi per dare la caccia agli aggressori”. Ed è questa l’esortazione della Conferenza episcopale cattolica della Nigeria verso il governo all’indomani del massacro il cui presidente monsignor Lucius Ugorji, ha espresso "grande shock e tristezza" per l'attacco: "Nessun luogo sembra essere di nuovo al sicuro nel nostro Paese, nemmeno i sacri recinti di una chiesa. Condanniamo con la massima fermezza lo spargimento di sangue innocente nella Casa di Dio. I criminali responsabili di tale atto sacrilego e barbaro dimostrano la loro mancanza del senso del sacro e del timore di Dio". 

Dito puntato quindi contro il governo che "dovrebbe assumersi la sua responsabilità primaria di garantire la vita e la proprietà dei suoi cittadini - ha continuato il presidente dei vescovi nigeriani - Il mondo ci sta guardando! Soprattutto, anche Dio ci guarda". Dopo un periodo di relativo silenzio, il paese ricade nello sconforto più cupo e in una situazione di profonda insicurezza.

“Il male non avrà mai l’ultima parola! Anche se l’oscurità e la morte sembrano avvolgere il mondo, siamo certi che la forza della preghiera e il dono della fede diraderanno le nubi”, si legge nella lettera inviata dal Cardinale Zuppi presidente della Cei a Mons. Jude Ayodeji Arogundade, Vescovo di Ondo.


"La Nigeria potrà sempre contare sul sostegno dell'Italia nella lotta contro ogni forma di violenza. In spirito di partecipe vicinanza al lutto delle famiglie delle vittime, mi rendo interprete dei sentimenti del popolo italiano nel porgere a Lei e a tutti i cittadini nigeriani le espressioni del più sentito cordoglio, mentre auguro ai feriti un pronto e completo ristabilimento". Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente della Repubblica Federale di Nigeria, Muhammadu Buhari.  

"I responsabili dell'atto spregevole dovrebbero essere prontamente assicurati alla giustizia. L'Ue resta impegnata a collaborare con le autorità nigeriane per fermare questa spirale di violenza e trovare una soluzione duratura. Continuiamo a sostenere la Nigeria nei suoi sforzi per costruire una pace sostenibile, approfondire la democrazia e garantire la protezione dei diritti umani fondamentali di tutto il suo popolo, compreso il diritto di culto e la libertà di religione o credo", ha detto l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, in una nota. 

Cosa è accaduto ieri

Orrore nel sudovest del Paese africano, dove alcuni uomini armati hanno aperto il fuoco nella chiesa cattolica di San Francesco, uccidendo una cinquantina di persone, tra cui donne e diversi bambini

Testimoni hanno raccontato alla Bbc che il commando, secondo una prima ricostruzione avrebbe fatto uso di esplosivi. Inizialmente è pensato anche al rapimento di un sacerdote e di alcuni fedeli che partecipavano alla messa, poi però la diocesi di Ondo ha smentito: tutti i preti sono al sicuro, nessuno è stato rapito. L’attacco è avvenuto nella diocesi della zona, conosciuta come una delle aree più pacifiche del Paese nonostante la massiccia presenza di milizie legate all'estremismo islamico.

Uno dei presenti ha riportato di aver sentito una forte esplosione e degli spari provenire dall’interno della chiesa e di aver visto almeno cinque uomini armati, prima di fuggire per mettersi in salvo.

Il portavoce della polizia dello Stato, Ibukun Odunlami, ha dichiarato all'agenzia di stampa Afp: "E' ancora presto per dire con esattezza quante persone siano state uccise. Ma molti fedeli hanno perso la vita e altri sono rimasti feriti nell'attacco". 

Nessuno al momento ha rivendicato la responsabilità della strage, la prima in una chiesa nel sud, mentre i sospetti ricadono sui gruppi jihadisti attivi nel nord della Nigeria, a cominciare da Boko Haram, anche se sui social numerosi utenti nigeriani puntano il dito sui miliziani Fulani. Questi ultimi sono un'etnia nomade dell'Africa occidentale, dedita alla pastorizia e al commercio, spesso in sanguinosa lotta con le popolazioni locali per il controllo dei territori, soprattutto contro i cristiani. Di religione islamica, sono diffusi dalla Mauritania al Camerun e contano complessivamente fra i 6 e i 19 milioni di persone. Il governatore dello Stato di Ondo si è recato sul posto e ha parlato di "attacco vile e satanico", mentre il presidente Buhari ha tuonato: "Questo Paese non cederà mai al male".

La comunità cristiana è da anni nel mirino: è di una settimana fa il rapimento del capo di una chiesa metodista insieme ad altri due religiosi nel sudest del Paese, per il  cui rilascio è stato chiesto un riscatto di circa 220mila euro, soldi che servono a finanziare il terrorismo jihadista. Due settimane fa due preti cattolici erano stati rapiti a Katsina, stato natale del presidente Muhammadu Buhari, e sono ancora in ostaggio.

Il politico nigeriano Ogunmolasuyi Oluwole ha raccontato che gli uomini armati hanno sparato dentro la chiesa mentre i fedeli erano riuniti per la messa della domenica di Pentecoste e si è recato sia sul luogo dell'attacco, sia nell'ospedale in cui sono stati portati molti dei feriti. 

I cadaveri delle vittime dell'attacco nella chiesa in Nigeria - Diocesi di Ondo Ansa
I cadaveri delle vittime dell'attacco nella chiesa in Nigeria - Diocesi di Ondo

La preghiera di Francesco per le vittime

"Il Papa ha appreso dell'attacco alla chiesa a Ondo, in Nigeria, e della morte di decine di fedeli, molti bambini, durante la celebrazione della Pentecoste. Mentre si chiariscono i dettagli dell'accaduto, Papa Francesco prega per le vittime e per il Paese, dolorosamente colpiti in un momento di festa, e affida entrambi al Signore, perché invii il Suo Spirito a consolarli". Lo rende noto la Sala Stampa Vaticana.

Anche il ministro degli esteri italiano Luigi di Maio ha parlato di “violenza inaudita”.