Vaticano

Papa Francesco: "Vorrei andare in Ucraina ma aspetto il momento opportuno"

Il Pontefice, nell'incontro con bambini in difficoltà e rifugiati, ha aggiunto che vedrà prossimamente autorità ucraine per capire se questo sarà possibile

Papa Francesco: "Vorrei andare in Ucraina ma aspetto il momento opportuno"
(Ansa)
Papa Francesco incontra bambini nel cortile di San Damasco

"Vorrei andare in Ucraina ma devo aspettare il momento opportuno". Lo ha detto il Papa rispondendo alla domanda di un bambino ucraino nell'incontro con un gruppo di ragazzi che si è tenuto nel Cortile di San Damaso. Il Papa ha aggiunto che vedrà prossimamente autorità ucraine per vedere se questo sarà possibile. Francesco ha incontrato bambini  con difficoltà e rifugiati ucraini. Dopo due anni di pausa è tornato oggi il ''Cortile dei Bambini'', l'iniziativa promossa dal ''Cortile  dei Gentili'' che ogni anno porta dal Papa bambini che vivono in  condizioni di vulnerabilità e fragilità sociale. 

In mattinata il Pontefice ha incontrato i dirigenti della Confederazione Federsanità. Il Papa ha chiesto di sostenere il sistema sanitario affinché tutti abbiano accesso alle cure gratuitamente. "Occorre lavorare perché tutti abbiano accesso alle cure, perché il sistema sanitario sia sostenuto e promosso, e perché continui ad essere gratuito. Tagliare le risorse per la sanità è un oltraggio all'umanità", ha detto Bergoglio.

Per Papa Francesco occorre perseguire "il bene comune, come rimedio al perseguire interessi di parte. Anche in campo sanitario - ha detto nell'udienza a Federsanità - è frequente la tentazione di far prevalere vantaggi economici o politici di qualche gruppo a discapito della maggior parte della popolazione. E questo vale anche sul piano dei rapporti internazionali". 

Papa Francesco ha poi citato la Nuova Carta degli Operatori Sanitari secondo la quale la cura "attiene al valore della giustizia, secondo il quale non ci sono distinzioni di popoli e nazioni, tenuto conto delle oggettive situazioni di vita e di sviluppo dei medesimi, nel perseguimento del bene comune, che è contemporaneamente bene di tutti e di ciascuno".   

"La pandemia - ha concluso il Pontefice - ci ha insegnato che il 'si salvi chi può' si traduce rapidamente nel 'tutti contro tutti', allargando la forbice delle disuguaglianze e aumentando la conflittualità".