Nei giardini, dal 17 al 30 giugno

Parte ‘Fluid’, la stagione estiva della Filarmonica Romana

Ventisette appuntamenti di musica, arte, incontri, presentazioni di libri e proiezioni, con più eventi al giorno. Artisti da tutto il mondo grazie alla collaborazione con numerose ambasciate e istituti di cultura

Parte ‘Fluid’, la stagione estiva della Filarmonica Romana
(Ufficio Stampa Accademia Filarmonica Romana)
I giardini della filarmonica

La grande musica ma non solo per il festival d’estate dell’Accademia Filarmonica Romana. Nella Sala Casella, nella Sala Affreschi e nei Giardini della bisecolare istituzione della Capitale troveranno ospitalità ben ventisette appuntamenti di arte, incontri, presentazioni di libri e proiezioni, oltre ovviamente ai concerti, con più eventi al giorno. Il titolo della kermesse 2022 è Fluid. Una programmazione ricca, messa a punto dal direttore artistico Enrico Dindo, dal 17 al 30 giugno.

L’alternarsi di tradizioni e culture diverse sarà stimolo all’integrazione e all’ascolto, grazie anche alla preziosa collaborazione di ambasciate, istituti di cultura e associazioni che operano nella capitale 

LE NAZIONI OSPITI

Numerosi gli artisti provenienti da tutto il mondo che si alterneranno sul palcoscenico, trasportandoci da Varsavia a Tel Aviv, da Bratislava all’antica Persia, dall’Argentina al Giappone.  Alla Polonia spetta il concerto inaugurale del 17 giugno, occasione per festeggiare i trent’anni di attività dell’Istituto Polacco di Roma. L’ensemble barocco Giardino di Delizie, formato interamente da musiciste polacche e italiane, esegue un raffinato programma con la musica di compositori che si sono ispirati alla cultura e allo stile polacco fra Sei e Settecento. 

Da Israele, grazie alla nuova collaborazione con l’Ambasciata d’Israele in Italia, arriva il sassofonista e improvvisatore Jonathan Chazan (19 giugno), mentre la mostra “Disegnare l’ebraico” (visitabile per tutta la durata del festival) interpreta artisticamente le lettere dell’Alef Bet. Ricca come sempre la giornata dedicata all’Iran (22 giugno), con l’esposizione Lo sparo al cielo della giovane artista Bahar Hamzehpour, un omaggio al grande cineasta italo-iraniano Kamran Shirdel, e due concerti di musica persiana, dalla classica alla contemporanea, fra strumenti tradizionali, classici e la chitarra elettrica. Nella giornata del 23 giugno il pianista italo-slovacco Marco Clavorà Braulin omaggia la sua terra con la musica di Hummel ed Eugen Suchoň, mentre l’Argentina si presenta con un duo tutto al femminile formato da Gabriela Valeria Galí (bandoneon) e Daniela Fidanza (pianoforte) per ricordare uno dei suoi più noti musicisti di sempre, Astor Piazzolla, e una delle più celebri voci argentine del tango femminile Eladia Blázquez. Il Giappone, infine, sarà presente con la giovanissima compagnia TAKARABUNE nata nell’Isola dello Shikoku dove si tiene tutti gli anni la Awaodori, antico festival di danza amatissimo dal popolo giapponese che la compagnia, con la sua energia e l’euforia contagiosa, fa conoscere in tutto il mondo (27 giugno). 

MUSICHE E RACCONTI

Fra musica e racconto troveremo l’omaggio a Pier Paolo Pasolini: nel centenario della nascita del grande intellettuale e poeta, Raffaella Misiti & Le Romane con Pino Marino presentano Roma è una rosa una serata dedicata alla città eterna e al repertorio delle canzoni con le quali Pasolini ha saputo raccontarla (21 giugno). 

Ricca la programmazione del 29 giugno con Anita e Costanza. Due Garibaldi che fecero l’Italia due melologhi (Anita su testo di Giovanni Maria Briganti, musica di Fausto Sebastiani, Costanza su testo di Cecilia D’Amico, musica di Stefano Cucci) nati per omaggiare due donne forti e affascinate dagli ideali politici dei loro uomini, che hanno seguito sino a dedicare loro la vita: sono Anita Garibaldi moglie del Generale, e Harriet Constance Hopcraft, moglie di Ricciotti, terzogenito di Anita e Giuseppe. A introdurre il dittico l’incontro con Costanza Ravizza Garibaldi pronipote di Giuseppe e Anita Garibaldi. A seguire Giovanni Maria Briganti è autore e voce narrante di La storia del ragazzo, una lettura nuova e contemporanea che trae spunto dalla trama dell’Histoire du soldat di Ramuz-Stravinskij, alternandosi ai cinque pezzi della Suite dell’Histoire approntata dallo stesso compositore russo per clarinetto, violino e pianoforte. 

I CONCERTI

Musica a 360 gradi. Il Quartetto klezmer del sassofonista e clarinettista Gabriele Coen presenta un originale concerto con musiche ebraiche della “zona di residenza”, le sconfinate regioni dell’Impero Russo costituite nel 1791 e attive fino al 1917, fra i Balcani e il Mar Baltico (passando anche per Odessa, Kiev e la Moldavia), in cui gli ebrei avevano l’obbligo di risiedere in permanenza (19 giugno). Il jazz moderno e crossover risuona nella serata Lights in the shadow del Marco Sinopoli 5et (24 giugno), mentre irriverenti gags, musicali e non, animeranno il concerto del Quintetto Bislacco (25 giugno), formazione di cinque strumentisti ad arco provenienti da diverse orchestre. Il duo bolognese GuerzonCellos – all’anagrafe Enrico e Tiziano Guerzoni, padre e figlio violoncellisti – spazierà invece fra jazz, pop e rock con originali trascrizioni fra i Nirvana e i Queen (28 giugno). Infine, le sonorità popolari e mediterranee del Germano Mazzocchetti Ensemble cui è affidato il concerto conclusivo del festival (30 giugno).