Gli Stati Uniti hanno davanti "un percorso stretto per evitare una recessione". Lo ha detto oggi in conferenza stampa la numero uno del Fondo monetario internazionale (Fmi), Kristalina Georgieva. L'inflazione e i rialzi dei tassi hanno fatto ridurre le previsioni di crescita per il Pil Usa, al 2,9% nel 2022 contro il 3,7% previsto in aprile. Per il 2023, la crescita stimata scende ulteriormente all'1,7%, secondo queste nuove proiezioni. Il Fondo monetario ha anche invitato Washington a rimuovere i dazi doganali imposti cinque anni fa, per "stimolare la performance economica e allentare i vincoli di approvvigionamento".
Sebbene il Fmi sia fiducioso che i rialzi dei tassi della Fed - la Banca centrale Usa - faranno scendere l'inflazione, è consapevole che "il percorso per evitare una recessione si sta restringendo", ha affermato in un comunicato.
Georgieva ha affermato che è importante riconoscere "l'incertezza" che circonda la situazione attuale: "L'economia continua a riprendersi dalla pandemia e importanti shock sono in atto a causa dell'invasione russa dell'Ucraina e delle chiusure in Cina", ha dichiarato. "Ulteriori shock negativi renderebbero inevitabilmente la situazione più difficile". Georgieva ha incontrato la Segretaria al Tesoro statunitense Janet Yellen e il Presidente della Fed Jerome Powell che "non hanno lasciato dubbi sul loro impegno a riportare l'inflazione verso il basso" come "ingrediente critico per aumentare i redditi delle famiglie e garantire una crescita forte e sostenuta". Georgieva ha convenuto che portare rapidamente il tasso di interesse di riferimento al 3,5-4,0% "è la politica corretta".
Riguardo ai dazi commerciali imposti dall'ex presidente Donald Trump, l'Fmi ha esortato Washington a rimuoverli. "Soprattutto in un momento in cui l'inflazione è alta e le catene di approvvigionamento sono tese... possiamo vedere chiari benefici nel revocare le tariffe introdotte negli ultimi 5 anni", ha dichiarato la numero uno del Fondo monetario internazionale Kristalina Georgieva.
Secondo il rapporto del Fmi, la rimozione delle tariffe su acciaio, alluminio e una serie di prodotti provenienti dalla Cina "sosterrebbe la crescita e contribuirebbe a ridurre l'inflazione".