Fiumi e torrenti in secca

Per la siccità "è inevitabile dichiarare lo stato di crisi", dice il ministro Patuanelli

Emilia-Romagna: "Preoccupati anche per l'acqua potabile". In Piemonte a rischio decine di ettari di risaie. Problemi pure in Lombardia, Veneto, Friuli. Ue: "Rischio estremo" che scoppino incendi

Per la siccità "è inevitabile dichiarare lo stato di crisi", dice il ministro Patuanelli
AP Photo/Luca Bruno
Il letto del Po nel reggiano

Continua a destare allarme la siccità nel Nord Italia. “Credo sia inevitabile dichiarare uno stato di crisi”, ha detto il ministro alle Politiche agricole Stefano Patuanelli, intervenendo a un convegno a Gaeta.

"Abbiamo intere aree del paese ed europee che non vedono pioggia da mesi - ha proseguito - L'aumento dell'energia è cominciato a settembre dopo un fine estate senza vento al nord che ha portato ad una minore produzione di energia e questo ha portato a un aumento delle riserve del gas. La transizione ecologica deve essere concreta, con tutti gli attori allo stesso tavolo a prendere decisioni comuni". La Lega, che con il leader Matteo Salvini aveva già sollecitato il governo a intervenire nelle ore precedenti, ha subito replicato dal suo account Twitter: "Non bastano le parole, occorrono i fatti: un decreto e i soldi".

Emilia Romagna pronta a chiedere lo stato di emergenza

 "La siccità ci preoccupa e la Regione è pronta a chiedere al Governo lo Stato di emergenza nazionale. Un passo necessario per fronteggiare una situazione complessa dal punto di vista ambientale, che ha preoccupanti ricadute sul fronte delle produzioni agricole, ma non solo". Lo ha detto oggi l'assessora regionale all'Ambiente Irene Priolo e lo ha confermato poco dopo con un post su Facebook il governatore Stefano Bonaccini, annunciando che porrà il tema alla Conferenza delle Regioni di mercoledì prossimo.

"Gli habitat naturali sono messi a dura prova e registriamo anche una forte risalita del cuneo salino - ha aggiunto l'assessora, riferendosi alla tendenza delle acque dell'Adriatico a invadere il letto del Po - In queste ore stiamo già lavorando per istruire la pratica, completa e approfondita. Oggi ho parlato con il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, che ha condiviso con noi che la situazione è seria e problematica. Si è impegnato a portare la questione all'attenzione del Governo e in particolare dei ministri competenti, ed è già al lavoro in queste ore". Non si teme solo per l'agricoltura: “Ci preoccupa anche il fronte idropotabile, alla luce delle previsioni meteo delle prossime settimane", afferma ancora Priolo

Piemonte:  rilasciare l'acqua dei bacini idroelettrici. Risaie compromesse

"I prossimi 15 giorni saranno quelli cruciali per salvare le colture e per questo è stata richiesta la disponibilità a rilasciare la massima acqua possibile, al netto delle esigenze del settore idroelettrico altrettanto strategico", ha detto l'assessore all'ambiente del Piemonte Matteo Marnati, incontrando in Regione Piemonte gli operatori del comparto idroelettrico.  È inoltre emerso che gli invasi (i bacini artificiali) sono al minimo storico e mostrano una riduzione media del 40% o addirittura del 50% rispetto alla media storica. Occorre realizzarne di nuovi, motivo per cui l'assessore all'ambiente Matteo Marnati ha detto che si farà "portavoce presso il Governo per la costituzione di un tavolo dedicato".

"Nella parte bassa del Vercellese se non riusciremo a sommergere nell'arco della prossima settimana, potrebbero essere compromesse diverse decine di ettari di risaie", ha fatto presente Stefano Bondesan, presidente di Ovest Sesia, l'associazione d'irrigazione che gestisce l'acqua per uso agricolo in un comprensorio di circa 100.000 ettari nei territori del Biellese, del Vercellese e di parte del Casalese. 

Allarme anche in Lombardia, Veneto e Friuli

Più a est, al Ponte della Becca nel pavese, il Po è sceso ai livelli più bassi da 70 anni, rileva Coldiretti, che segnala anche la sofferenza dei grandi laghi, come il Maggiore, sceso al minimo storico con un grado di riempimento del 22%, o quello di Como che è al 25%. I danni causati dalla siccità all'agricoltura sono stimati in due miliardi di euro. In “gravissima difficoltà”, segnala l'associazione di categoria ci sono la coltivazione del grano (-15% della resa), quella di girasole, mais, e degli altri cereali, i pascoli ormai secchi per l'alimentazione animale. E a proposito di animali, Coldiretti ha segnalato anche il calo del 10% della produzione di latte per lo stress che il grande caldo provoca nelle mucche.

Situazione complicata a Pordenone, dove il Consorzio di Bonifica ha annunciato razionamenti di acqua lungo il fiume Meduna: sarà ridotta da due a una sola ora per ettaro al giorno l'irrigazione nei campi bagnati con l'acqua del torrente: "Se non pioverà, entro breve dovremmo adottare contingentamenti per l'intero territorio". La scorsa settimana il razionamento dell'acqua era già stato deciso dal Consorzio irriguo del Cividalese, in Friuli. 

E poi c'è il rischio incendi

Il Servizio di gestione delle emergenze della Commissione Ue, Copernicus,  ha messo in guardia sul rischio di incendi nel Mediterraneo occidentale, date le alte temperature. Il livello di rischio è classificato come "estremo" e "molto estremo" in Sardegna, Sicilia e altre parti dell'Italia peninsulare, in gran parte della Spagna, nonché nella valle francese del fiume Rhone.