Emergenza sanitaria

Peste suina africana, la regione Lazio approva il piano per raddoppiare le soppressioni di cinghiali

Previsti 50 mila abbattimenti su 75 mila capi, dice il Priu, programma di interventi urgenti "per la gestione, il controllo e l'eradicazione della peste suina africana nei suini da allevamento". Le province più colpite sono Viterbo, Rieti e Roma

Peste suina africana, la regione Lazio approva il piano per raddoppiare le soppressioni di cinghiali
(Ansa/repertorio)

Fino a 50 mila abbattimenti di cinghiali nella regione Lazio, raddoppiando quelli previsti nell'ultima stagione venatoria, per contrastare la peste suina: è questo l’obiettivo che la giunta regionale della Pisana si è data per il biennio 2022-2024, approvando oggi il Priu (“Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l'eradicazione della peste suina africana nei suini da allevamento e nella specie cinghiale”).

Un piano di drastica riduzione, considerando che attualmente si stima siano 75 mila i cinghiali presenti nel Lazio. Per contenere la peste suina, l'obiettivo è raddoppiare il numero di abbattimenti, oltre all'adozione e diffusione delle procedure di biosicurezza sia per lo smaltimento delle carcasse sia per la sorveglianza degli allevamenti di suini.

La regione Lazio ha sottolineato che gli abbattimenti riferiti alla stagione venatoria 2021-2022 rappresentano circa il 30% della popolazione di cinghiali presente sul territorio. L'obiettivo del piano triennale, quindi, è attenuare il rischio di introdurre la malattia in territori indenni.

Nelle aree identificate a maggior rischio (densità di cinghiali, esposizione a contatti a rischio, etc.), le province di Viterbo, Rieti e Roma, devono essere organizzate battute, da effettuarsi con l'utilizzo di personale adeguatamente formato. L'assessore alla sanità del Lazio, Alessio D'Amato, più volte intervenuto in merito alla necessità di velocizzare le procedure per l'eradicazione del virus, ha ribadito che in gioco c'è la salute pubblica della regione.