La classifica dei migliori istituti

Ranking delle Università, calano le italiane, la migliore il Politecnico di Milano

Edizione 2023 del QS World University Rankings: Roma, Bologna, Milano, tra i primi 300 del mondo. L'Italia spicca per "reputazione accademica" e per le collaborazioni internazionali, ma classi troppo affollate

Ranking delle Università, calano le italiane, la migliore il Politecnico di Milano
(Pixabay)
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Nell'edizione 2023 del QS World University Rankings, che classifica le università di tutto il mondo, le università italiane registrano un netto calo, con soli quattro atenei, nella top 300 e nessuno nella top 100. Spicca però il Politecnico di Milano - che si conferma per l'ottavo anno consecutivo la migliore università italiana - passando dal 142imo posto dello scorso anno al 139imo attuale. Restando sul territorio nazionale gli altri tre atenei tra i primi 300 sono l'Alma Mater Studiorum (Bologna), la Sapienza (Roma) e l'Università di Padova.

Il Mit "uber alles"
In termini globali, domina la classifica mondiale ancora una volta il Mit - l'Istituto di tecnologia del Massachusetts - per l'undicesimo anno consecutivo in vetta al ranking. Cambridge sale al secondo posto, mentre Stanford è ferma al terzo. Scende di due posizioni, la leggendaria l'università di Oxford. 
Nella top 10, predominano gli atenei di Usa e Regno Unito, unica eccezione: l'Istituto federale di tecnologia di Zurigo, che si piazza nono.


 

Il metodo di classificazione: 
Il Poli di Milano spicca in nelle preferenze dei datori di lavoro, sintomo di un collegamento tra percorso di studio e mondo del lavoro che evidentemente funziona: l'istituto infatti, è la seconda università italiana più apprezzata dai ben 99.000 datori di lavoro - internazionali - che hanno partecipato al sondaggio di QS. Il punteggio viene calcolato sommando la performance di ogni ateneo su sei indicatori, o parametri: tra cui reputazione, servizi e collaborazioni internazionali

A premiare maggiormente l'Italia è l'indicatore "Academic Reputation" (l'opinione di 150 mila accademici, docenti e ricercatore internazionali coinvolti nell'esprimere una preferenza).
Arranca invece l'Italia sul punto della "capacità didattica", questo - si spiega nel rapporto - a causa di "classi universitarie mediamente affollate",.
La ricerca di Quacquarelli Symonds sottolinea, l'importanza dell'Italia nella "produzione di ricerca": collocandosi al sesto posto per numero di citazioni, e dimostrando quindi che il nostro paese genera ricerche di grande impatto.