Verso i prossimi appuntamenti elettorali statunitensi

Usa, sondaggi inattesi per Trump in vista del 2024: è indietro rispetto a DeSantis (e anche a Biden)

Per il secondo anno consecutivo, il magnate newyorkese si piazza secondo dietro il governatore della Florida nel gradimento degli elettori repubblicani. Un altro sondaggio certifica l'arretramento del presidente in carica tra gli afroamericani

Usa, sondaggi inattesi per Trump in vista del 2024: è indietro rispetto a DeSantis (e anche a Biden)
Ap Photo
Gli sfidanti alle ultime elezioni presidenziali americane del 2020

Le presidenziali americane del 2024 sono ancora lontane, un po’ meno le elezioni di midterm (“medio termine”) del prossimo novembre, in cui verrà rinnovato metà Congresso. Eppure, è inevitabile parlare già di sondaggi e previsioni, come del resto si sta facendo da diverse settimane. E se ne parla ancor di più da quando Donald Trump, intervenuto dal palco della convention di Houston della NRA (National Rifle Association), ha detto parole inequivocabili sulla sua intenzione di ricandidarsi per un secondo mandato da presidente.

Le ultime novità riguardano entrambi i campi dello schieramento: tra i repubblicani, proprio il controverso tycoon – inquilino della Casa Bianca dal 2017 al 2021 – deve fare i conti con un inatteso secondo posto dietro Ron DeSantis, governatore della Florida, indicato nelle intenzioni degli elettori come candidato favorito per la corsa che si terrà tra due anni. E questo primato, sottolinea lo straw poll (sondaggio informale), viene indicato per il secondo anno consecutivo. Le percentuali oscillano tra 71,01% per DeSantis contro il 67-68% del magnate newyorkese.

Gli altri aspiranti si piazzano tutti a distanza da binocolo: Ted Cruz (28,73%) e Ben Carson (24,15%). Il risultato dello scorso anno del sondaggio, dove ai votanti viene consentito di esprimere più di una preferenza, disegnava lo stesso scenario: DeSantis aveva battuto Trump 74% a 71%. Ma i sonni di Donald Trump sono agitati anche da un altro sondaggio di Yahoo, secondo cui in una (per lui) sperata rivincita per la Casa Bianca, sarebbe scelto dal 39% degli adulti e degli elettori registrati, a fronte di un 42% che invece voterebbe per Joe Biden, mentre il 19% si dice incerto.

Passando allo schieramento opposto, alcuni (in parte, inattesi) dati confortanti si segnalano per il Partito democratico in vista delle elezioni di medio termine: il 38% degli adulti voterebbe per il candidato progressista nel distretto in cui vive, contro il 36% che sosterrebbe quello repubblicano (la quota di incerti si attesta sul 15%). Eppure, un sondaggio del Washington Post segnala che il presidente in carica Joe Biden sta perdendo terreno nell'elettorato afroamericano, determinante per la sua vittoria nel 2020. Secondo la rilevazione del quotidiano statunitense, gli elettori afroamericani rappresentano il gruppo di sostegno principale per l'attuale presidente (e per i democratici, in generale), anche se questo supporto sta scendendo: 7 su 10 approvano l'operato di Biden, contro il 90% di due anni fa, e meno di un quarto afferma che lo “approva fortemente”. Il 60% della comunità nera dice che il Commander in chief (“comandante in capo”) sta mantenendo gran parte delle sue promesse, ma il 37% sostiene il contrario.

È pur vero che le urne sono ancora lontane (un po’ meno quelle di medio termine, decisamente distanti le presidenziali del 2024) ma tutte queste indagini demoscopiche sono pur sempre un campanello d'allarme da non ignorare e, anzi, di cui tener sempre più conto.