Wikileaks

Via libera della Gran Bretagna all'estradizione negli Usa di Julian Assange

La decisione dopo che nel Regno Unito era stata completata la procedura giudiziaria sulla controversa vicenda dell'attivista australiano

Via libera della Gran Bretagna all'estradizione negli Usa di Julian Assange
Getty
Julian Assange

La ministra dell'Interno britannica, Priti Patel, ha ordinato l'estrazione negli Stati Uniti di Julian Assange

Il via libera finale da parte della responsabile dell'Home Office, considerato scontato, arriva dopo che nel Regno Unito era stata completata la procedura giudiziaria sulla controversa vicenda dell'attivista australiano, fondatore di Wikileaks, che rischia di scontare in un carcere Usa una pesantissima condanna per aver contribuito a diffondere tramite la piattaforma online documenti riservati contenenti anche informazioni sull'operato delle forze americane in Iraq e Afghanistan. 

Assange ha 14 giorni per presentare ricorso. "Un giorno buio per la libertà di stampa", così Wikileaks commenta la decisione finale della Gran Bretagna. "Oggi non è la fine della lotta. È solo l'inizio di una nuova battaglia legale" ha detto la moglie di Julian Assange, Stella Assange. La decisione del Regno Unito ha segnato "un giorno oscuro per la libertà di stampa e per la democrazia britannica", ha aggiunto, "Julian non ha fatto nulla di male, non ha commesso alcun crimine e non è un criminale. È un giornalista e un editore, e viene punito per aver fatto il suo lavoro".