Intervista a Rainews.it

Caos voli, il presidente Enac Pierluigi Di Palma: "Negli scali italiani meno disservizi"

"Il sistema aeroportuale italiano ha reagito in maniera diversa da quello continentale alle difficoltà del traffico aereo. Più che altro stiamo subendo le conseguenze di quanto avviene negli scali aerei continentali" afferma Di Palma

Caos voli, il presidente Enac Pierluigi Di Palma: "Negli scali italiani meno disservizi"
(LaPresse)
Pierluigi Di Palma, Enac

Mentre il trasporto aereo è in tilt e le file infinite di viaggiatori affollano i maggiori aeroporti europei a causa dei voli cancellati, anche in Italia, nelle ultime ore, la situazione sembra in leggero peggioramento. Abbiamo chiesto al presidente dell’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), Pierluigi di Palma, come stanno affrontando le compagnie aeree i disservizi nel traffico aereo e cosa dobbiamo aspettarci per le prossime settimane, in vista dell’aumentare delle partenze.

“È evidente che il sistema aeroportuale italiano ha reagito in maniera diversa da quello continentale alle difficoltà. Si è ben difeso anche se la ripresa è stata repentina. Direi che stiamo più che altro subendo le conseguenze di quanto avviene negli scali aerei continentali. Da noi, grazie agli interventi del governo, siamo riusciti ad arginare l’emorragia di personale in servizio a terra che c’è stata nelle compagnie straniere durante la pandemia, salvando risorse preziose. La cassa integrazione ha aiutato i dipendenti a non soffrire troppo la situazione”. 

Ci conferma che il tema dei disservizi è legato soprattutto alle compagnie low-cost?

“Sì lo confermo per varie ragioni. In primis noi siamo impegnati nel tutelare i viaggiatori, con le compagnie italiane è facile, con quelle straniere non possiamo fare più di tanto perché spesso hanno regolamenti che fanno riferimento ad altri paesi. Se la legislazione di Ryanair è irlandese possiamo fare poco. Poi c’è un tema di condizioni di lavoro non soddisfacenti nelle compagnie low-cost che incide anche su chi viaggia, perché scioperi e proteste vanno a influenzare anche i voli aerei. Il tema del trattamento del personale è una rivendicazione anche degli italiani assunti all’estero che, da tempo, seguiamo con apprensione chiedendo di migliorare il trattamento economico dei dipendenti. Da noi gli scioperi riguardano soprattutto la mancanza di straordinari”.

Concretamente come è impegnata l’Enac nella tutela di chi viaggia in aereo?

“Noi siamo impegnati nel tutelare i viaggiatori, li aiutiamo a rivendicare i propri diritti. Le società aeroportuali sono impegnate a tutelare soprattutto i cittadini rimasti a terra. Nelle ultime settimane sono stati erogati circa 450 milioni di euro di risarcimento. Uno degli ultimi interventi fatti è stato per due viaggiatori che dovevano rientrare da Vienna e rimasti a terra per un volo cancellato da una compagnia straniera. Li abbiamo fatti rientrare in Italia in automobile.

Gli aeroporti continentali sono in sofferenza nei servizi handling e nella security. Il sistema aeroportuale è fatto soprattutto di sicurezza, bisogna formare il personale anche per mesi. E questo durante la pandemia è mancato”.

Cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime settimane? E che consigli dare a chi deve partire?

“Sarà un luglio difficile, siamo tornati all’80% del traffico aereo pre-pandemia, ma il nostro sistema aeroportuale è sollecitato a dare il meglio. Poi è chiaro che se un aereo di una compagnia continentale arriva in ritardo e va a incrociarsi con il volo successivo il disservizio si crea. Contiamo di mantenere nei nostri scali dei ritardi plausibili. Intanto, togliendo l’obbligo di mascherina a bordo degli aerei, abbiamo alleggerito la parte psicologica dei passeggeri, anche se raccomandiamo l’uso della Ffp2. Poi consiglierei di partire, se possibile, con il bagaglio a mano, per evitare brutte sorprese all’arrivo”.

 

passeggeri presso un terminal dell'aeroporto Charles de Gaulle, nord di Parigi (LaPresse)
passeggeri presso un terminal dell'aeroporto Charles de Gaulle, nord di Parigi