I numeri della pandemia

Covid, Gimbe: contagi in calo ma crescono i decessi

L'appello del presidente della fondazione indipendente Nino Cartabellotta: "Definire ora un piano per l’autunno-inverno"

Covid, Gimbe: contagi in calo ma crescono i decessi
ansa/ettore ferrari
Operatori sanitari con tute protettive trasferiscono un paziente infetto da COVID-19 all'ospedale San Filippo Neri

Continua la discesa dei nuovi casi (-25% in 7 giorni) e frena l'aumento di ricoveri (+1,4%) e delle terapie intensive (+5,1%) mentre restano ancora in crescita i decessi (+23,8%). Lo rileva la fondazione Gimbe nel consueto monitoraggio settimanale: nella settimana compresa tra il 20 e il 26 luglio si registra - rispetto a quella precedente - una diminuzione di nuovi casi (473.820 vs 631.693) a fronte di un aumento dei decessi (1.019 vs 823).

In calo anche i casi attualmente positivi (1.395.433 vs 1.452.941) e le persone in isolamento domiciliare (1.383.875 vs 1.441.553); ancora in crescita i ricoveri con sintomi (11.124 vs 10.975) e le terapie intensive (434 vs 413). Complessivamente - rileva Gimbe - in 6 settimane i ricoveri sono più che raddoppiati in area critica (da 183 il 12 giugno a 434 il 26 luglio) e quasi triplicati in area medica (da 4.076 il 11 giugno a 11.124 il 26 luglio). "Mentre la discesa dei nuovi casi prosegue sostenuta e registra una flessione (-25% rispetto alla settimana precedente)- commenta il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta - i ricoveri in area medica e in terapia intensiva non hanno ancora raggiunto il picco e soprattutto i decessi continuano ad aumentare, documentando indirettamente che il numero reale di casi è molto più elevato di quelli noti alle statistiche ufficiali". 

Nella settimana 20-26 luglio si registra in tutte le Regioni la diminuzione percentuale dei nuovi casi (dal -11,1% della Calabria al -31,2% della Campania). Rispetto alla settimana precedente, anche in tutte le Province si rileva un calo dei nuovi casi (dal -3,5% di Crotone al -54,9% di Enna). 

La campagna vaccinale non decolla

Sono 6,84 milioni le persone di età superiore a 5 anni che, al 27 luglio, non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, sottolinea ancora il monitoraggio settimanale. Di questi, in particolare, 4,67 milioni attualmente vaccinabili, pari all'8,1% della platea con nette differenze regionali: dal 5,3% del Lazio all'11,6% della Valle D'Aosta. Altre 2,17 milioni di persone temporaneamente protette in quanto guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni, pari al 3,8% della platea con le differenze regionali: dal 2,6% della Lombardia al 7,5% della Provincia Autonoma di Bolzano. 

Per quanto riguarda la quarta dose - si legge nel report - al 27 luglio, sono state somministrate 2.139.397 quarte dosi, con una media mobile di 51.815 somministrazioni al giorno, in lieve aumento rispetto alle 44.169 della scorsa settimana (+17,3%), ma la campagna non decolla e rimane ancora molto lontano il target di 100 mila somministrazioni fissato dalle linee di indirizzo dell'unità per il completamento della campagna vaccinale. 

Definire ora un piano per l’autunno-inverno 

Secondo il monitoraggio di Gimbe inoltre, l’aumento dei decessi a +23,8% testimonia che “il numero reale di casi è molto più elevato di quelli ufficiali”. Nino Cartabellotta sottolinea ancora che “Se da un lato è difficile prevedere gli scenari futuri, dall'altro è possibile definire alcune ragionevoli certezze. Innanzitutto, con l'arrivo dell'autunno-inverno assisteremo verosimilmente a un nuovo aumento della circolazione virale che, in assenza di investimenti sui sistemi di aerazione e ventilazione nei locali al chiuso, potrà essere ridotta solo con l'utilizzo di mascherine Ffp2; in secondo luogo, la popolazione a rischio di malattia grave è molto numerosa e va aumentando man mano che ci si allontana dalla data della terza dose. Ecco perchè è indispensabile predisporre adesso il piano di preparedness per l'autunno-inverno per non compromettere la salute dei più fragili”.

 

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