Nel corso della presentazione alla stampa a Trigoria

Dybala: "Alla Roma per vincere, in caso di gol alla Juve non esulterò"

L'attaccante argentino, neo acquisto della Roma, ha le idee chiare: "La prima cosa che avevo chiesto a Mourinho è stata cosa puntiamo a vincere", ma "credo sia presto per iniziare a parlare di scudetto"

Dybala: "Alla Roma per vincere, in caso di gol alla Juve non esulterò"
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Paulo Dybala, Conferenza al Centro Sportivo Fulvio Bernardini

“La prima cosa che avevo chiesto a Mourinho è stata cosa puntiamo a vincere. Qui c’è grande fiducia e consapevolezza. Io cercherò di dare il massimo per continuare a vincere".

Ha le idee chiare l’attaccante argentino Paulo Dybala, neoacquisto della Roma, nel corso della presentazione alla stampa a Trigoria.

“Corsa scudetto? Credo sia presto per iniziare a parlare di scudetto. C’è voglia, lo scorso anno la Roma ha vinto un trofeo importante. Ci sono obiettivi importanti, a tutti piace vincere e quello deve essere il nostro obiettivo: pensare di partita in partita e più avanti vedremo dove saremo per parlare di obiettivi più importanti. In questo momento ci sono squadre più avanti di noi, dobbiamo pensare partita per partita”, spiega Dybala. 

“Se esulterò in caso di gol con la Juventus? Con la Juve ovviamente no. Sono curioso di vedere cosa succederà con i tifosi della Roma stasera, so che questa è una piazza calda e la gente è sempre vicina. Sono curioso di conoscere i tifosi e abbracciarli”, racconta Dybala sull’affetto dei tifosi e sulla sua ex squadra.

Dybala alla Roma Screen/Rainews
Dybala alla Roma

Il numero 21 giallorosso è convinto della scelta che ha fatto. “Il calcio è cambiato tanto, si vedono tanti giocatori fisici e veloci con meno giocate belle ma conta il risultato finale. Io voglio vincere, tutti lo vogliamo, deve essere il nostro primo obiettivo. Poi ho le mie caratteristiche, farò quello che mi chiede il mister e il mio gioco per aiutare i miei compagni”, spiega rispondendo alle domande dei cronisti sportivi.       

 Sulla richiesta in merito alle principali differenze tra Roma e Juventus, Dybala risponde: “Sono da poco qua, sto conoscendo gente nuova e devo imparare i nomi di chi lavora intorno a  noi. Vedo un club organizzato in tutti gli aspetti, mi stanno aiutando in tutto e anche la mia famiglia. Sono contento”.

Immancabile la domanda su Totti, a cui l’attaccante argentino risponde che “con Francesco ci siamo visti alla partita di Eto’o, abbiamo parlato, ma non c’erano le certezze di arrivare: mi ha parlato bene di Roma, ma non ci siamo risentiti in questi giorni”.

Dybala ha fatto sapere che lavora per far vedere il meglio nella Capitale. “Ovviamente lavoro sempre per quello, me lo auguro. Sto cercando di mettermi nella migliore condizione fisica per farlo, ci saranno tante partite prima del Mondiale e cerco di curare tutti i dettagli. Ho esperienza alla Juve, in una squadra abituata a vincere ti trasmette quello dal primo giorno, quindi cercherò di dare il massimo nello spogliatoio. Cercherò di portare la mia esperienza per aiutare a vincere e nei momenti di difficoltà che sicuramente ci saranno”, aggiunge. 

“Quando ha inciso la telefonata con Mourinho? La chiamata del mister è stata un piacere enorme. La prima è stata con il direttore e lui, la seconda mi ha scritto. Ho avuto la fortuna di conoscere il presidente, suo figlio, ho parlato con il direttore e conoscevo alcuni ragazzi. La chiamata di tutti è stata una dimostrazione di affetto, è stata importante per me”, ha raccontato il neoacquisto argentino. 

Poi ha risposto anche alle domande sul suo ruolo in squadra. “Meglio da seconda punta o trequartista? Dipenderà dal mister: in base alle partite troverà le soluzioni per me e per la squadra, poi deciderà lui e io sarò disposto a ricoprire entrambe le posizioni”, ha proseguito l’argentino che ha detto di non essersi sentito tradito da Beppe Marotta. 

“No, per niente. Da quando è finito il mio contratto con la Juventus, i miei agenti hanno parlato con tante squadre e voi avete parlato di tante squadre in più. Ho un bel rapporto con Marotta. Tante squadre si sono avvicinate, poi è arrivato il direttore a Torino e le cose sono cambiate”.

Dybala ha spiegato anche il suo addio alla Juventus, per poi arrivare  alla Roma, durante la sua presentazione in giallorosso: “Il direttore Arrivabene è stato chiaro nelle sue dichiarazioni: avevamo un accordo da firmare ad ottobre, la società ci ha chiesto di  aspettare e a marzo abbiamo avuto la notizia della società che non facevo parte del futuro. Non è stato un problema economico, come tanti hanno detto, ma la società col mister hanno preso altre decisioni. Ho detto che se era la loro scelta, per me non era un problema”. 

L’argentino parlando poi della stagione scorsa ha spiegato che “credo sia normale che ci siano delle critiche. Quando giochi nella Juve si chiede sempre di più, ovviamente avrei voluto segnare e giocare di più in riferimento a qualche infortunio che ho avuto. Ma rispetto all’inizio dell'anno i miei numeri sono stati i primi in diversi aspetti, poi si vede il minimo dettaglio. Per quanto sono stato fermo i miei numeri sono stati i primi in diversi aspetti”.

Prevedibile la domanda sulla maglia numero 10, a cui Dybala risponde che “per me la cosa più  importante è che sappiamo l’ultimo che l’ha indossata (Francesco Totti). Ho rispetto grandissimo. Per me il numero 21 è molto importante per la Nazionale e perché ho vinto con la Juve, spero sarà il numero con cui vincerò con la Roma. In futuro non si sa, ora sono contento con il 21”.

Alla presentazione alla stampa dell’attaccante argentino Paulo Dybala anche il gm della Roma, Tiago Pinto: “Scherzando con l’italiano penso sia una gioia portare la Joya. Per portarlo a Roma è stato un grande lavoro di squadra: mi sento di ringraziare la società, il suo coinvolgimento nella trattativa, il mister che è stato abbastanza importante e lo staff di Paulo che ha aiutato a creare questa partnership”, ha riferito. 

Non c’è bisogno che io parli della sua qualità, ma in questi giorni mi ha fatto piacere vedere il suo coinvolgimento e l’empatia con la squadra: mostra la sua voglia di fare bene con la Roma. È una gioia enorme averlo qui alla Roma a dimostrazione della credibilità del progetto”, ha concluso.