La campagna elettorale

Elezioni, è gara aperta: crisi 5 stelle, centrodestra avanti nei sondaggi, Pd in cerca di alleanze

“I dati -spiega il sociologo Mannheimer- confermano la crescita della Meloni, la difficoltà di Lega e Forza Italia da una parte, dall'altra la forza del Pd e il calo ormai irrefrenabile dei Cinque Stelle

Elezioni, è gara aperta: crisi 5 stelle, centrodestra avanti nei sondaggi, Pd in cerca di alleanze
Ansa
Giorgia Meloni ed Enrico Letta

A poco meno di due mesi dalle elezioni politiche, il sociologo Renato Mannheimer parla di “Una gara aperta, una situazione mutevole che vede per ora il centrodestra in vantaggio".

“I dati -spiega Mannheimer- confermano dei trend che già conosciamo: la crescita della Meloni, la difficoltà di Lega e Forza Italia da una parte, dall'altra la forza del Pd e il calo ormai irrefrenabile dei Cinque Stelle. Vedremo nei prossimi giorni col cambiare dell'offerta politica, se la scelta di Calenda e degli altri movimenti cambieranno le cose. Per ora ci sono molti astenuti. Quello che è significativo è che Draghi continua ad avere molta popolarità, mentre Conte, una volta primo in popolarità, è crollato".

La caduta dei 5 Stelle

Oltre alla caduta libera di Conte, i 5 Stelle, confermata la regola dei due mandati, si trovano ad affrontare la fuoriuscita di 50 parlamentari già presenti nelle due legislature dei pentastellati.

“Gli Zombie ci hanno contagiato ma alla fine vinceremo. Onore a chi ha servito con coraggio e altruismo, auguri a chi prosegue il cammino”. Così il garante del Movimento Beppe Grillo fa calare il sipario sulla decisione, da lui voluta, sullo stop alla candidatura dopo il secondo mandato.

Alle prossime elezioni, non potranno essere ricandidati big del Movimento come il presidente della Camera Roberto Fico, la senatrice Paola Taverna, l'ex reggente Vito Crimi, e gli ex ministri Fraccaro, Bonafede e Patuanelli. 

Tra i pentastellati non mancano nemmeno le defezioni. Le ultime quelle del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà e dell’ex capogruppo dei 5 stelle alla Camera Davide Crippa. 

"Ho riflettuto molto in questi giorni sulle motivazioni e le conseguenze della caduta del Governo Draghi e non posso che prendere atto delle insanabili divergenze tra il mio percorso e quello assunto nelle ultime settimane dal Movimento 5 Stelle, che oggi lascio", ha spiegato l’ex ministro ai rapporti parlamentari.

"Dopo ormai 14 anni di attivismo politico mi vedo costretto a lasciare il Movimento 5 Stelle. Si tratta per me di un gesto molto sofferto e meditato a lungo. Non ho mai nascosto la mia divergenza di opinione con i vertici del movimento sulla gestione del mancato voto di fiducia al Governo, che di fatto ha aperto una crisi poi cavalcata dal centro destra per scopi elettorali", scrive su Facebook Crippa. "Non comprendo più il progetto politico, troppo instabile, troppo volubile e spesso contraddittorio, che ha fatto perdere di vista l'orizzonte comune che aveva unito il Movimento", aggiunge.

Addii e nuovi inizi

Questi giorni in cui si definiscono alleanze e candidature sono giorni di addii e nuovi inizi anche in altre forze politiche. 

Dopo l’abbandono di Forza Italia, ieri è stato il giorno dell’ingresso di Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini nel partito di centro Azione. In un evento organizzato alla sala della stampa estera a Roma il leader Carlo Calenda ha presentato l’ingresso delle due ministre del governo dimissionario, storiche esponenti di Forza Italia, che hanno lasciato il partito nei giorni scorsi in seguito alla crisi politica.

Due aggiunte importanti per Azione che sta vivendo una rinnovata centralità politica.

E proprio a un’alleanza con Azione guarda il segretario del Pd Enrico Letta che si prepara a presentare la sua coalizione. Il Partito Democratico conferma la separazione definitiva dal Movimento 5 Stelle e lavora alla formazione di un polo che si opponga alla coalizione del centrodestra, di cui ancora deve definire il perimetro.  

 

 

Mariastella Gelmini, Carlo Calenda e Mara Carfagna ansa/fabio frustaci
Mariastella Gelmini, Carlo Calenda e Mara Carfagna

La campagna del centrodestra

Sul fronte del centrodestra Matteo Salvini afferma che non ci sono collegi inespugnabili, “infatti il Pd sta cercando disperatamente alleati”, afferma.

Il leader della Lega auspica un impegno congiunto degli alleati: "Chiederò agli alleati, a Meloni e Berlusconi, impegni su alcuni temi che per la Lega sono determinanti, come l'autonomia che deve essere firmata e sottoscritta come valore aggiunto da tutto il centrodestra", ha detto il segretario della Lega a margine di un sopralluogo in Stazione Centrale a Milano. Ha poi aggiunto, "spero che i temi della sicurezza siano patrimonio comune di tutto il centrodestra".

 

l leader della Lega, Matteo Salvini, effettua un sopralluogo, seguito da un punto stampa, in piazza Duca d’Aosta davanti alla Stazione Centrale ansa/matteo corner
l leader della Lega, Matteo Salvini, effettua un sopralluogo, seguito da un punto stampa, in piazza Duca d’Aosta davanti alla Stazione Centrale

Conferma sulla solidità del centro-destra arrivano dalla leader di fratelli d’Italia Giorgia Meloni. "Chi si aspettava un centro-destra diviso e litigioso, è rimasto deluso. Non do per vinte le elezioni perchè le battaglie sono abituata a combatterle prima di darle per vinte -ha detto - io voglio concentrami su che cosa posso tentare di fare per risollevare il paese".

La Meloni ha poi ribadito il suo no a promesse elettorali irrealizzabili.

"Non mi pare che ci siano nodi particolarmente critici. Quello cui vorrei fossimo tutti molto attenti è non fare una campagna elettorale facendo promesse che eventualmente non si possano mantenere. Serve molta serietà in un momento come questo, serve una verità che non sempre la politica ha saputo dimostrare, serve una responsabilità che penso Fratelli d'Italia e il centrodestra sapranno portare in questa campagna elettorale".