Si apre la crisi

Governo, le reazioni alle dimissioni di Mario Draghi

Il presidente del Consiglio parlerà alle Camere mercoledì. Letta: "5 giorni per la conferma della fiducia". Renzi: "Lavoriamo per un Draghi bis". Meloni: "Niente scherzi, andiamo al voto"

Governo, le reazioni alle dimissioni di Mario Draghi
@ansa
Mario Draghi

Tutti i ministri hanno tributato un lungo applauso a Mario Draghi dopo l'annuncio della volontà del premier di rassegnare le sue dimissioni. È quanto si apprende da alcuni partecipanti alla riunione. Subito dopo il ministro del Lavoro Andrea Orlando avrebbe sollecitato un "ripensamento", ma lo stesso Draghi avrebbe chiuso la riunione per recarsi poi dal presidente Mattarella che non ha accolto le dimissioni.

“Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non ha accolto le dimissioni, del premier Mario Draghi, e ha invitato il Presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica”. È quanto si legge in una nota del Colle.

Le reazioni

L'annuncio delle dimissioni del premier italiano, Mario Draghi, fa il giro del mondo come breaking news di tutte le principali agenzie di stampa, dalla francese Afp alla tedesca Dpa, fino all'austriaca Apa. La notizia viene rilanciata anche dalla Bbc, che apre il sito sulla crisi di governo in Italia. E anche dal mondo della politica italiana e internazionale arrivano i commenti alla crisi di governo.

Letta: “5 giorni perché il Parlamento confermi la fiducia a Draghi”

"Ora ci sono cinquegiorni per lavorare affinché il Parlamento confermi la fiducia al Governo Draghi e l’Italia esca il più rapidamente possibile dal drammatico avvitamento nel quale sta entrando in queste ore". Lo scrive su Twitter il segretario Pd Enrico Letta.

Occorre “un forte messaggio di continuità, di impegno ad andare avanti e a cercare di far sì che questo Paese che aveva trovato una chiave giusta in questi ultimi per riuscire ad andare avanti non perda questo filo e non s’infili, invece, in una condizione che rischia di essere una condizione nella quale perdiamo facilmente la bussola. Io penso che questo impegno dobbiamo prendercelo”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta.

“Un governo come questo – ha aggiunto – è nato in Parlamento e trae dal Parlamento la sua forza. Quindi, è evidente che il punto fondamentale deve avvenire in Parlamento. Io sono convinto che noi dobbiamo andare in Parlamento il più presto possibile. Facciamo un dibattito vero, profondo in cui ognuno dice la sua e io penso che sia fondamentale un’assunzione di responsabilità che, se avviene lì, nelle modalità aperte e vere, guardando in faccia i problemi del Paese, io sono convinto che questa è un’assunzione di responsabilità che consentirà al governo di andare avanti. È evidente che molto dipende anche da che cosa il presidente del Consiglio pensa che debba avvenire e a quali condizioni lui considera utile e necessario dover andare avanti”.

Ipf: “Draghi prezioso, serve un chiaro segnale dal Parlamento”

"La figura del presidente Mario Draghi è preziosa e fondamentale per il nostro Paese, adesso serve un chiaro segnale dal Parlamento. Lavoriamo affinché mercoledì in Aula emerga una solida maggioranza a sostegno di questo governo. È il momento della maturità e del senso di responsabilità. Non possiamo permettere che l'Italia vada incontro a un collasso economico e sociale". Così in una nota i capigruppo di Camera e Senato di Insieme per il futuro, Iolanda Di Stasio e Primo Di Nicola.

Meloni: “Questa legislatura è finita”

"Niente scherzi, questa legislatura è finita". Lo dice Giorgia Meloni, parlando alla Festa dei Patrioti a Palombara Sabina, dopo l'annuncio delle dimissioni da parte di Mario Draghi. "Abbiamo sentito parlare di responsabilità, e ne sentiremo parlare nei prossimi giorni. Noi siamo gli unici responsabili, che hanno tenuto fede agli impegni presi". "Di che colore sarà il nuovo governo non lo sappiamo, tenteranno di capire se c'è un'altra maggioranza", avverte la leader di FdI. "Era inevitabile che i compromessi sarebbero stati fatti al ribasso", aggiunge sempre sul tema del governo.

"Gli unici responsabili si chiamano Fratelli d'Italia, siamo gli unici che hanno tenuto fede agli impegni presi. Non puoi fare nulla di buono se vai al governo con gente che la pensa all'opposto del tuo, i compromessi saranno fatti sempre al ribasso". "Noi - spiega Meloni - siamo un partito che non si presta a queste cose".

Renzi: “Lavoriamo per un Draghi bis”

"Draghi ha fatto bene, rispettando le istituzioni: non si fa finta di nulla dopo il voto di oggi. I grillini hanno fatto male al Paese anche stavolta. Noi lavoriamo per un Draghi-Bis da qui ai prossimi mesi per finire il lavoro su Pnrr, legge di Bilancio e situazione ucraina". Lo scrive in un tweet il leader di Italia viva, Matteo Renzi.

Portavoce di von der Leyen: “Sempre evidenziato il ruolo di Draghi”

"La Commissione non commenta mai gli sviluppi politici negli Stati membri. La presidente von der Leyen ha più volte sottolineato la stretta e costruttiva collaborazione con il premier Mario Draghi. Attende con impazienza una cooperazione continua con le autorità italiane su tutte le politiche e le priorità dell'Ue". Lo afferma Eric Mamer, il portavoce della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Lega: “Italia e Draghi vittime dei no del M5s e delle forzature del Pd”

"La Lega è stata leale, costruttiva e generosa per un anno e mezzo, ma da settimane il presidente Draghi e l'Italia erano vittime dei troppi No del Movimento 5 Stelle e delle forzature ideologiche del Partito Democratico. La Lega, unita e compatta anche dopo le numerose riunioni di oggi, condivide la preoccupazione per le sorti del Paese: è impensabile che l'Italia debba subire settimane di paralisi in un momento drammatico come questo, nessuno deve aver paura di restituire la parola agli italiani". Così una nota del partito di Matteo Salvini.

Toti: “Subito al lavoro per Draghi bis”

"Ora subito al lavoro per il Draghi bis. Possibilmente senza quel Movimento 5 stelle che oggi ha dimostrato la sua vera essenza: un partito anti modernista, anti sistema, anti italiano e totalmente inaffidabile". Così il presidente della Regione Liguria e di Italia al centro, Giovanni Toti. "Mi aspetto che tutte le forze responsabili del Paese, nel centrodestra come nel centrosinistra, facciano sentire al più presto la loro voce in tal senso", aggiunge il governatore. "Chiunque - prosegue Toti - per interesse di partito volesse cavalcare i capricci e le contorsioni di questa pessima politica si porrebbe sullo stesso livello dei grillini, condividendo le loro responsabilità. I voti in Parlamento di Italia al centro con Toti sono a disposizione di un Draghi bis, senza se e senza ma".

Brunetta: “Mercoledì giorno della verità”

"Con dolore abbiamo ascoltato le parole pronunciate dal presidente Draghi in Consiglio dei ministri. Comprendiamo e rispettiamo le sue decisioni, ma abbiamo, altresì, il dovere di esperire qualsiasi tentativo che possa portarlo a un ripensamento. Bene, dunque, ha fatto il presidente Mattarella a respingere le sue dimissioni e a invitarlo a presentarsi in Parlamento per rendere comunicazioni. Le forze politiche che hanno a cuore il bene del Paese devono sentire la responsabilità di chiedergli di continuare la sua azione e quella del suo Governo. L'Italia, in questi difficili momenti, non può fare a meno di Draghi. Mercoledì sarà il giorno della verità, davanti agli italiani". Così Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione.

Richetti: “Costruire in Aula le condizioni per proseguire con Draghi”

"Costruire in Parlamento le condizioni per proseguire con il governo Draghi. Sarebbe incomprensibile, per gli italiani e il mondo intero, rinunciare in un momento come questo all'autorevolezza e alla credibilità di Mario Draghi. La giornata di oggi se da un lato dimostra l'irresponsabilità dei grillino, dall'altro evidenzia che i numeri per un'ampia maggioranza ci sono". Lo dichiara il presidente di Azione, Matteo Richetti.

Sala: “Interrompere in questo momento sarebbe una follia”

"Sarebbe veramente una follia interrompere il governo in questo momento, per tutti noi". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, intervenendo all'evento “Le città al centro. Idee, progetti, storie e futuri possibili”, in corso a Milano.

"Io spero - dice Sala - che sia l'attuale presidente del Consiglio a portarci avanti", anche se "non so cosa augurargli". Certamente "so cosa augurare a noi, cioè che vada avanti". E del resto “mi chiedo chi è quell'italiano che oggi si può alzare in piedi e dire: Mi sento di rappresentare l'Italia in Europa, in questo momento, con un ruolo da protagonista, come noi stiamo cercando di avere grazie a Draghi e Mattarella". Poi "tutto può essere, ma certo che se" Mario Draghi "deve stare lì per farsi snervare da ultimatum e minacce non sono cosa augurargli. Io, però, sono davvero preoccupato per la discontinuità che ne deriverebbe".  

Marcucci: “Appello a Draghi”

"Da questo momento, la gestione della crisi passa nelle mani del Capo dello Stato. I leader di buona volontà facciano un appello serio e determinato al presidente Draghi mercoledì alle Camere. Tutti sappiamo che in questi ultimi mesi di legislatura, l'Italia deve risolvere ancora problemi enormi". Lo afferma il senatore Pd Andrea Marcucci.

Della Vedova: “Danno al Paese”

"Vogliamo prima di tutto ribadire la nostra ammirazione per come Mario Draghi ha guidato l'Italia in questo anno e mezzo. La sua leadership e la sua autorevolezza sul piano interno ed internazionale sono state preziosissime per l'Italia in questa fase drammatica". Lo afferma il segretario di Più Europa e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova. "La sua guida ha fatto assumere all'Italia un ruolo importante nel garantire che l'Unione europea reagisse con forza e unità all'aggressione della Russa putiniana all'Ucraina. La totale irresponsabilità del M5s e del suo presidente, Conte, culminata oggi nel mancato voto di fiducia al Governo, una decisione immotivata e propagandistica, ha portato a questo esito dannoso per l'Italia", nota.

"Piu' Europa insieme ad Azione si batterà in ogni modo per evitare che le politiche positive messe in campo da Draghi lascino il passo a quelle sovraniste e populiste negative per il Paese, ora come non mai. E lavora perché l'esperienza di Draghi non si esaurisca ora", conclude.