Invalsi 2022

Il crollo delle competenze si ferma ma uno studente su due impreparato al diploma

Dopo la Dad si arresta il calo degli apprendimenti ma non torna ai livelli pre- pandemia. Rimangono i divari tra Nord e Sud del Paese

Il crollo delle competenze si ferma ma uno studente su due impreparato al diploma
ANSA
Scuola: esami terza media

Dopo due anni di pandemia, i livelli di apprendimento degli studenti italiani restano stabili, ma non riescono a raggiungere gli standard pre-Covid. Si allargano, invece, i divari territoriali, con il Nord e il Sud Italia che viaggiano a due velocità già a partire dalla scuola media. È quanto emerge dal Rapporto Nazionale Invalsi 2022, presentato questa mattina all'Università Sapienza di Roma dal presidente di Invalsi, Roberto Ricci, con il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e la rettrice dell'ateneo Antonella Polimeni. 

Scuola primaria

Per la scuola primaria, i risultati sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto al 2019, ma con segnali di preoccupazione soprattutto per la matematica. Se in italiano l'80% degli studenti dell'ultimo anno raggiunge almeno il livello base, in matematica arriva al livello base solo il 66% degli allievi, con Calabria, Sicilia e Sardegna ottengono risultati sotto la media nazionale. Buoni i risultati in inglese: il 94% degli allievi raggiunge il prescritto livello A1 nella prova di lettura (reading), mentre nella prova di ascolto (listening) è l'85% degli allievi a raggiungere il prescritto livello A1. Diminuisce la differenza tra scuole in tutta Italia, anche se in italiano, in inglese e ancora di più in matematica, si riscontra una differenza dei risultati tra scuole e tra classi più accentuata nelle regioni meridionali. La scuola primaria nel Mezzogiorno, quindi, fatica a garantire uguali opportunità a tutti, con evidenti effetti negativi che sono ancora più evidente nei gradi scolastici successivi.   

Studio e ripasso a casa delle materie scolastiche woodleywonderworks/Wikimedia.org
Studio e ripasso a casa delle materie scolastiche

Scuola media

Nella scuola secondaria di primo grado, si arresta il calo degli apprendimenti riscontrato tra il 2019 e il 2021: gli studenti che raggiungono risultati almeno "adeguati" in italiano sono il 61%, in matematica il 56%, in inglese-reading il 78% e inglese-listening 62%. 

Già da questo livello di studi, però, iniziano ad aumentare i divari: in tutte le materie, le perdite maggiori di apprendimento si registrano tra gli allievi che provengono da contesti socio-economico-culturali più sfavorevoli. Rispetto agli anni precedenti, i divari territoriali non migliorano, e in alcune regioni del Mezzogiorno (in particolare Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) si riscontra un maggior numero di allievi con livelli di risultato molto bassi.

Scuola superiore

All'aumentare dei gradi, le differenze si ampliano e diventano più evidenti. Nella scuola secondaria di secondo grado, al secondo anno di studi il 66% degli studenti raggiunge il livello base in italiano, mentre in matematica lo raggiunge solo il 54% degli studenti. In sei regioni del Sud l'esito medio si ferma al di sotto della soglia attesa dopo dieci anni di scuola (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna). Rispetto al primo ciclo di istruzione, si allargano i divari territoriali: gli allievi che non raggiungono il livello base in italiano superano la soglia del 40% in tutte le regioni del Mezzogiorno (escluso l'Abruzzo). Nell'ultimo anno scolastico, invece, solo il 52% degli studenti raggiunge il livello base degli apprendimento in italiano, e in sei regioni del Sud l'esito medio si ferma al di sotto della soglia attesa dalle indicazioni nazionali (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna). In matematica, uno studente su due non raggiunge il livello base. Migliori i risultati dei test in inglese. 

studio della lingua inglese DaModernDaVinci/Pixabay
studio della lingua inglese

Anche se il rapporto Invalsi fotografa andamenti che hanno radici negli ultimi 20 anni, allo stesso tempo i dati mettono in luce anche gli effetti della pandemia sugli studenti. Tra questi, la dispersione scolastica implicita: i giovani che terminano il percorso di studi senza avere però le competenze di base necessarie. Se nel 2019 la dispersione scolastica implicita si attestava al 7,5%, per salire al 9,8% nel 2021, nel 2022 si ferma al 9,7%.

Le prove Invalsi 2022 hanno coinvolto oltre 920.000 allievi della scuola primaria, circa 545.000 studenti della scuola secondaria di primo grado e poco più di 953.000 di studenti della scuola secondaria di secondo grado.