"Il popolo palestinese ha diritto ad uno Stato proprio che sia indipendente, sovrano, vitale e dotato di continuità territoriale", ha detto ancora Biden, prendendo così le distanze dalle dichiarazioni passate del suo predecessore Donald Trump. "Mi rendo conto che l'obiettivo dei Due Stati appaia remoto quando cose indegne come restrizioni agli spostamenti o le preoccupazioni quotidiane per la sicurezza dei vostri figli sono reali ed immediate'", ha proseguito.
"Questa visita - ha detto ancora Biden - è l'inizio di un nuovo e rafforzato dialogo" fra gli Stati Uniti ed i palestinesi. Il presidente ha sottolineato di aver "ribaltato" la politica in merito di Trump, e di aver deciso di accrescere il sostegno all'economia, alla sicurezza e alla sanità dei palestinesi.
"Annuncio oggi - ha precisato - di aver destinato 200 milioni di dollari all'agenzia per i profughi Unrwa e altri 100 milioni di dollari per la rete sanitaria palestinese di Gerusalemme est". " Questo - ha proseguito - è il momento di rafforzare le istituzioni palestinesi". La cosa, a suo parere, richiede fra l'altro da parte palestinese un miglioramento nella '"trasparenza" e nella lotta alla corruzione. Dopo l'incontro con Abu Mazen, Biden si è recato in visita alla Chiesa della Natività. Proseguirà poi in elicottero verso l'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv da dove decollerà per l'Arabia Saudita.
Parlando a Betlemme, insieme al presidente dell'Autorità palestinese, il Presidente Biden ha affermato che la morte della giornalista palestinese-statunitense Shireen Abu Akleh è stata una "perdita enorme per il lavoro essenziale di condividere con il mondo la storia del popolo palestinese" e ha aggiunto che gli Stati Uniti "continueranno a insistere per un resoconto completo e trasparente della sua morte e continueranno a sostenere la libertà dei media ovunque nel mondo". Biden, faticando a pronunciare il suo nome, ha detto che Abu Akleh "stava svolgendo un lavoro vitale" quando è stata uccisa a maggio.