Sono collassati alcuni dei silos di grano che erano rimasti in piedi nel porto di Beirut dopo la devastante esplosione che due anni fa distrusse lo scalo e parte del centro cittadino. Lo riferisce l'Associated Press. A causare il crollo delle strutture è il rogo che da una settimana aveva investito le riserve di cereali, fermentate e incendiate grazie alle alte temperature, senza che i pompieri riuscissero a domarlo. Non è ancora noto se il crollo di questo pomeriggio abbia causato vittime, riferisce ancora l'Associated Press.
La sezione settentrionale dei silos è franata sollevando un'enorme nuvola di polvere e sprigionando un rumore simile a un'esplosione. Dopo l'inizio dell'incendio, il primo ministro Najib Mikati aveva avvertito che una parte dei silos rischiava di crollare e aveva invitato i militari e la direzione per la gestione dei disastri a mantenersi in stato di “massima allerta”. Nei silos del porto erano ancora depositate in totale 3.000 tonnellate di grano e altri cereali che, dopo l'esplosione di due anni fa, non era stato possibile rimuovere a causa del pericolo di crollo.
La struttura, alta 48 metri e vecchia di cinquant'anni, aveva resistito alla deflagrazione del 2020 di un magazzino con prodotti esplosivi, proteggendo dall'onda d'urto la parte occidentale della capitale libanese. L'esplosione del deposito - che conteneva nitrato d'ammonio, nitrato di sodio e altre sostanze pericolose - uccise oltre 200 persone e ne ferì più di 6 mila. Ad aprile il governo libanese aveva ordinato la demolizione delle strutture ma l'operazione era stata sospesa a causa dell'opposizione dei parenti delle vittime, che vogliono trasformare l'area in un memoriale.