La tragedia in quota

Marmolada: bilancio definitivo è di 11 morti. Arcivescovo Trento: dolore impone di misurare parole

A Canazei la messa di suffragio per le 11 vittime della valanga e di vicinanza con le famiglie dei feriti. Tra le autorità, i sindaci, il presidente della Provincia di Trento, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia

Il bilancio di 11 morti del crollo della Marmolada è definitivo. Tra vittime accertate fin dalle prime ore e lista dei reclamati, l’elenco degli alpinisti travolti dalla valanga nelle mani degli investigatori si è tragicamente completato. E un input fondamentale al riconoscimento è arrivato dai laboratori del Ris di Parma. Le ricerche però vanno avanti per recuperare quanti più elementi possibili possano aiutare nelle indagini o riconsegnati alle famiglie che non potranno più riabbracciare i propri cari.

A Canazei  la messa di suffragio per le 11 vittime della valanga e di vicinanza con le famiglie dei feriti; l'ultimo disperso è stato recuperato ieri mattina. In Val di Fassa, dalle 18, c'è stato il lutto cittadino. Nella chiesa di Canazei i familiari dei deceduti (9 italiani e 2 cechi). Hanno concelebrato il rito mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento, mons. Beniamino Pizziol, vescovo di Vicenza (provengono da questo territorio gran parte degli alpinisti ed escursioni investiti dalla massa di ghiaccio domenica scorsa), alcuni sacerdoti della valle. Tra le autorità, i sindaci, il presidente della Provincia di Trento, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

“L'intensità della sofferenza di queste ore domanda di misurare le parole per non correre il rischio di ferire ulteriormente chi, da domenica scorsa, fa i conti con un dolore inconsolabile per la morte improvvisa e violenta degli affetti più cari. Il silenzio è l'atteggiamento meno improprio per accostare il volto rigato dalle lacrime di quanti sono stati privati, in un attimo, della possibilità di dialogare, sorridere, far festa con i propri familiari e amici.” Lo ha detto l'arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, durante l'omelia della messa.

Le ricerche

"Abbiamo identificato tutte le vittime e assegnato le porzioni cadaveriche rimaste a disposizione. Anche il soggetto che mancava all'appello è stato identificato, abbiamo chiuso il cerchio e fermato il numero delle vittime a 11. A oggi non ci sono elementi per pensare a ulteriori soggetti interessati all'evento incidentale. Le salme saranno riconsegnate solo a ricerche concluse, sono stati ritrovati altri resti e materiale tecnico con grande probabilità riconducibile agli undici morti accertati". Lo ha detto il comandante del Ris, Giampietro Lago, nel corso di un punto stampa con il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, a Canazei. 

Con il Dna è stato dunque possibile identificare tutte le 11 vittime. Alle sei vittime identificate subito - tre veneti (Filippo Bari, Paolo Dani e Tommaso Carollo), una donna trentina (Liliana Bertoldi) e due turisti della Repubblica Ceca (Pavel Dana e Martin Ouda) - si aggiungono all’elenco delle persone reclamate i coniugi Davide Miotti ed Erica Campagnaro, i fidanzati Manuela Piran e Gianmarco Gallina, e il 22enne Nicolò Zavatta.

E mentre proseguono le operazioni di ricerca sul ghiacciaio della Marmolada, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha ufficializzato lo stato di emergenza con propria ordinanza. Nel documento, preceduto da una sintetica ricostruzione del drammatico evento del 3 luglio, si fa riferimento anche alle attività di monitoraggio della zona interessata dal crollo, a quelle necessarie per completare le operazioni di soccorso e recupero, e a quanto necessario per garantire per quanto possibile il ripristino della condizione di normalità nell'area colpita dalla calamità.