Crisi di governo

Legislatura in bilico. Il Pd spera in un ripensamento del premier, Fdi chiede il voto

Critico nei confronti dei 5Stelle, il ministro degli esteri Luigi Di Maio: "Se il governo cade mercoledì prossimo, non avrà i poteri per aiutare famiglie e imprese in un momento difficile". Renzi: "Se Draghi non vuole restare, si va a votare"

Legislatura in bilico. Il Pd spera in un ripensamento del premier, Fdi chiede il voto
Simona Granati - Corbis/Corbis via Getty Images
Mario Draghi

ll Draghi bis si allontana. E la partita - di ora in ora - si fa sempre più complicata e difficile da sbloccare. I partiti hanno ancora quattro giorni per trattare e rimettere insieme i pezzi della crisi che si è aperta con il non voto di fiducia del Movimento al Senato ma si tratta di un'impresa in salita. Le divisioni diventano più marcate e il movimento guidato da Giuseppe Conte continua ad essere attraversato da profonde tensioni avvicinando le urne.

Salvini e Berlusconi chiudono a qualsiasi ipotesi di poter continuare a sedere insieme ai 5S nell'esecutivo. Ma convergono sul fatto che ascolteranno molto attentamente quello che avrà da dire il premier in aula e promettono di continuare a “difendere gli interesse degli italiani con serietà e coerenza”. Il Pd, che continua a sperare in un ripensamento di Draghi, resta convinto che "formato e perimetro" della maggioranza debbano rimanere inalterati. Ma se queste sono le "premesse", osserva il sottosegretario a Palazzo Chigi Bruno Tabacci, "la legislatura è finita". E anche il leghista Giancarlo Giorgetti ammette che "le squadre sono ormai stanche". "Draghi è la nostra garanzia a livello internazionale, ha tenuto una posizione ineccepibile e deve rimanere", è l'appello di Pier Ferdinando Casini.

La missione in Algeria del premier Mario Draghi prevista per la prossima settimana è stata ridotta a un solo giorno, lunedì. Martedì sarà un giorno di pausa per ulteriori riflessioni e contatti e poi mercoledì il presidente del Consiglio si presenterà alle Camere così come richiesto dal capo dello Stato, Sergio Mattarella.

La scelta dell'ex governatore centrale appare ai più definitiva, come hanno mostrato le parole scelte per annunciare le dimissioni ai suoi ministri e poi congelate dal Colle. Ma chi lavora a un ripensamento non si stanca di rinnovare gli appelli ad andare avanti e tesse sottotraccia una rete di contatti per sondare l'esistenza di un ultima possibilità per garantire continuità all'azione del governo. In cima alla lista dei partiti che puntano non chiudere la legislatura anzitempo, c'è il Pd con il sostegno di Leu. Lo esplicitano Andrea Orlando e Roberto Speranza. "Noi lavoriamo per la prosecuzione di un governo di unità nazionale - dice il primo - e ci auguriamo che la discussione che si sta svolgendo all'interno dei Cinque Stelle aiuti questa prospettiva ed eviti di dare spazi, peraltro immeritati, alla destra". I Dem guardano tra l'altro inevitabilmente alle alleanze, consapevoli che senza il campo largo battere il centrodestra diventi una missione disperata come dimostrano i dati di un sondaggio Youtrend-Cattaneo. Intanto, il segretario Letta lancia "un forte appello alle forze politiche che hanno sorretto, con grandi risultati positivi, il cammino del governo Draghi, perché questo cammino non si interrompa e venga rilanciato a partire da mercoledì con un nuovo voto di fiducia, che stabilisca un percorso di 9 mesi importante per completare tutte le riforme. "Questo è l'impegno che stiamo mettendo da qui a mercoledì: non si interrompa questo lavoro importante per il Paese e per l'Europa, il lavoro del governo Draghi che ci vede convintamente impegnati. Sono sicuro ci siano le condizioni per continuare".

Nessun pressing, nessuna opera di convincimento invece da parte di Italia Viva. Il leader Matteo Renzi, presentando il suo libro a Santa Marinella, alle porte di Roma, ha ribadito: “Se Draghi non vuole restare, si va a votare. Noi stiamo facendo un appello alla responsabilità che vale anche per Draghi, affinché resti. Non so come andrà a finire, so per certo che dobbiamo prepararci alle elezioni. Un altro governo totalmente inedito è inaccettabile”.

Duro nei confronti di Conte e dei 5Stelle il ministro degli esteri, Luigi Di Maio che prevede mesi molti pesanti per gli italiani: “Se il governo cade mercoledì, Mario Draghi resta in carica per gli affari correnti e questo ''non è un grande affare per lui. Il governo non avrà i poteri per aiutare famiglie e imprese che nel pieno dell'autunno caldo andranno in difficoltà. Draghi dovrà andare ai tavoli europei senza i poteri per risolvere i problemi”.