Un altro passo verso la Casa Bianca

Trump in Florida: se dico che non mi candido finiscono le indagini a mio carico. Non lo farò

L'ex Presidente ha detto che negli Stati Uniti "non c'è più libertà d'espressione". Poi un nuovo attacco nei confronti di Biden: "Siamo diventati un paese accattone". Ha infine ricordato come si volesse autoassegnare la Medal of Honor

Trump in Florida: se dico che non mi candido finiscono le indagini a mio carico. Non lo farò
AP Photo/Phelan M. Ebenhack
L'ex presidente Donald Trump al Turning Point USA Student Action Summit, Tampa Florida

Donald Trump non l'ha detto ancora con parole nette, ma ha fatto capire che si candiderà alle presidenziali del 2024. Parlando al summit degli studenti conservatori riuniti a Tampa, Florida, Trump ha usato un giro di parole per avvicinarsi all'annuncio che milioni di elettori americani aspettano da mesi. 

"Non vogliono che mi candidi - ha detto - perché non vogliono che io  rappresenti voi. Sono la  persona più perseguitata della storia. Se annunciassi di non candidarmi, le indagini finirebbero  subito. E invece sapete cosa? Non c'è possibilità che io lo faccia".

La platea ha risposto con un'ovazione. Già in Arizona, venerdì, Trump si era avvicinato al “punto”  della candidatura. Ogni giorno sembra quello buono, ormai il conto alla rovescia è cominciato. I   media americani si aspettavano che l'annuncio forte e chiaro sarebbe stato fatto stasera in   Florida. Ma Trump, di fatto, ha parlato da candidato, anche con la fronda interna, della quale sono   affiorati i primi segnali, quando il leader repubblicano al Senato, Mitch McConnell, in settimana  aveva annunciato che ci sarebbe stata una "folla di candidati". 

Come ad avvertire Trump: dovrai conquistarti la nomination. Uno degli sfidanti potrebbe essere il   padrone di casa, il governatore Ron DeSantis, che ha già raccolto l'endorsement ufficiale di un ex   amico di Trump, il fondatore di Tesla e uomo più ricco al mondo Elon Musk. Ma l'ex presidente   resta il più popolare tra i conservatori, anche se il processo mediatico andato avanti fin qui, con le  audizioni al Congresso sull'assalto a Capitol Hill, hanno cominciato a scavare nella roccia e a  seminare dubbi.

Il conservatore New York Post ha appena definito Trump "indegno di guidare di nuovo il Paese",  accusandolo di essere stato inerte per più di tre ore, il 6 gennaio 2021, quando i suoi sostenitori  assediarono gli edifici del Congresso. 

Ma il Trump che ha parlato ai giovani in Florida è parso un uomo deciso ad andare avanti per la   sua strada, bypassando le strategie di partite, pronto a rivolgersi direttamente agli americani,   sempre più vicino al traguardo dell'annuncio. "Noi abbiamo reso grande l'America - ha continuato  -
ma ora non lo è più. Non lasceremo che il nostro Paese diventi il Venezuela, diventi l'Unione   Sovietica, questa nazione non appartiene a loro, questa nazione appartiene a voi, è la vostra   casa". Rispetto alle ultime uscite pubbliche, Trump è parso più elettrico, più originale, anche nel  raccontare una serie di episodi controversi, come quando ha rivelato che si sarebbe   "autoassegnato la Medal of Honor", il più alto riconoscimento del Congresso ai militari e veterani   per il loro servizio. "Ma non me lo fecero fare - ha spiegato - mi dissero che era inappropriato".

Stimolato dalla presenza di tanti giovani, Trump, che era stato introdotto alla convention in stile  star del wrestling, con un video celebrativo, ha attaccato di nuovo Joe Biden, dicendo che con lui il "Paese è ridotto a un accattone", e che il ritiro dall'Afghanistan, avvenuto un anno fa, "è stato il momento più umiliante della storia americana"

Trump ha  definito il cambiamento climatico una "bufala da sconfiggere"; ha annunciato di "aver  completato il piano originale" della costruzione del muro al confine con il Messico, denunciato la  "fine della libertà d'espressione" e accusato i democratici di "atteggiarsi a poliziotti".

Prima del comizio, il suo staff aveva fatto circolare alcune anticipazioni del discorso, tra cui la  richiesta al Congresso di dare più poteri al presidente, per permettergli di licenziare i burocrati  corrotti e tutti i dipendenti federali che non si allineeranno all'amministrazione o "saranno  incompetenti". 

Trump, convinto di essere rieletto, vorrà essere l'uomo in grado di dire "sei licenziato" a tutti coloro che, nell'amministrazione, non lo seguiranno. L'ordine esecutivo ha un nome, "Schedule F" e, secondo molti osservatori, diventerà uno dei punti chiave della sua campagna per le presidenziali. Il finale, dopo più di un'ora di slogan e di qualche caduta di stile, come quando ha invitato la platea a sbeffeggiare i transgender, è stato nel segno dei comizi classici, con gli slogan sull'America che con lui "tornerà di nuovo grande", "più  potente", "più  sicura". 

Il messaggio è stato salutato dall'ovazione dei giovani. Poi spazio al pezzo funky che chiude ogni comizio del tycoon, "Hold On I'm Coming", "aspetta che sto arrivando". E di fatto, a Tampa, quel 'sto arrivando' è sembrato sempre più vicino.