Elicottero di Draghi deviato per il maltempo

Marmolada: i morti salgono a 7, recuperato un altro corpo. 8 feriti e 22 i dispersi accertati

"Tra i dispersi la maggior parte sono veneti e trentini" dicono fonti dei Carabinieri di Trento. Le ricerche con l'aiuto dei droni e il cordoglio di Mattarella. "La massa si è staccata a 300 km orari"

Marmolada: i morti salgono a 7, recuperato un altro corpo. 8 feriti e 22 i dispersi accertati
Ansa
Tragedia della Marmolada

Una tragedia dalle dimensioni che ancora si fatica a delineare. 

Un altro corpo senza vita è stato recuperato dai soccorritori. I morti della tragedia della Marmolada salgono a sette.

Al momento, sono quindi 7 i morti rintracciati e 22 i dispersi individuati, di cui 17 italiani e 5 stranieri, 8 feriti.

Il procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi, in merito al crollo del seracco di ghiaccio della Marmolada teme "che le  vittime aumentino almeno del doppio se non del triplo,  visto il numero dei dispersi e il fatto che siano  rimaste parcheggiate 16 auto". 

La parole del procuratore tendono a confermare quanto è trapelato da alcune fonti interne del soccorso alpino secondo cui sarebbero una trentina le persone presenti sulla Marmolada al momento del crollo del seracco e che ora mancano all'appello. 

"Relativamente alla tragedia abbiamo aperto un fascicolo d'indagine contro ignoti per disastro colposo", ha aggiunto.

L'elicottero del premier Mario Draghi è stato deviato su Trento per le condizioni meteorologiche che impediscono l'atterraggio, a causa di un violento temporale in corso. Il presidente del Consiglio è atteso a Canazei dove è stata allestita la centrale operativa che sta coordinando le operazioni di soccorso e ricerca a seguito del crollo sulla Marmolada. 

Insieme al capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, alle autorità locali e ai soccorritori verrà fatto il punto della situazione.

Gli ultimi aggiornamenti 

"E' stata una carneficina inimmaginabile. Alcuni corpi saranno identificati solo attraverso l'esame del Dna". A quanto si apprende da fonti investigative, sono iniziate le operazioni di riconoscimento di alcune delle 6 vittime. Sarebbero tre italiani, un cecoslovacco e un uomo e una donna non ancora identificati.

Tra loro anche un ragazzo di 27 anni, Filippo Bari, che faceva parte di un gruppo di tre alpinisti di Malo. Quindici minuti prima del gigantesco distacco del seracco di ghiaccio, aveva mandato un selfie al fratello. Poi il silenzio, nessuna notizia. 

La famiglia, giunta a Canazei dove è stata allestita la centrale dell'unità di crisi, è sicura che fosse proprio sul costone dove si è verificato il crollo. 

Tra i dispersi anche una guida di Valdagno e Davide Miotti, guida alpina di Tezze sul Brenta, che secondo le primissime informazioni era sulla Marmolada assieme alla moglie.

Un equipaggio dei vigili del fuoco permanenti di Trento è stato portato sul ghiacciaio per proseguire le ricerche durante con i droni dotati di termocamere, in grado di individuare anche al buio la fonte di calore emessa da una persona. Al momento non vi sono notizie sull'esito dei sopralluoghi.

Ad essi si sono aggiunti anche i droni del Soccorso alpino del Trentino, pronti ad alzarsi in volo.

Sempre a Canazei sono arrivati due gruppi di parenti di vittime e dispersi. Le vittime sono tutte al Palaghiaccio di Canazei, dove è stata allestita la camera ardente e dove i parenti, in mattinata, inizieranno il doloroso rito dei riconoscimenti dei corpi.  

"Chiediamo alle persone di non avvicinarsi alla zona del disastro, perché, al di là dellapericolosità del sito e all'inciviltà di questi comportamenti, c'è il rischio di intralciare le operazioni dei soccorritori". Così il questore vicario di Trento, Luigi Di Ruscio, circa la presenza di curiosi che cercano di avvicinarsi all'area interessata dalla valanga.

La massa si è staccata a 300 km orari

"La massa di materiale staccatosi dal ghiacciaio della Marmolada è scesa a una velocità di 300 chilometri l'ora". Così Maurizio Fugatti, pesidente della Provincia di Trento: "È quanto hanno accertato i tecnici del Soccorso Alpino Trentino che hanno mappato tutta l'area della montagna in cui si è verificato il crollo del seracco - ha spiega Fugatti - Una parte consistente del ghiacciaio è ancora attaccata alla montagna: si tratta di un fronte di ghiaccio di 200 metri con un'altezza di 60 metri ed una profondità di 80 metri. Se si volesse fare un termine di paragone, dicono gli esperti, si tratta dell'equivalente di due campi di calcio colmi di ghiaccio. Il tutto esposto a 45 gradi di pendenza".

“Il materiale che si è staccato - ha puntualizzato ancora il presidente della Provincia di Trento - è invece esteso su un fronte di due chilometri sulla via normale ad un'altezza di circa 2.800 metri: e questo significa, appunto, che la massa di materiale staccatosi ha percorso almeno 500 metri con una velocità stimata dai tecnici pari a 300 km l'ora”. 

Le condizioni meteorologiche saranno determinanti per valutare l'intervento diretto dei soccorritori: il freddo e le basse temperature sono fondamentali per garantire un minimo disicurezza alle operazioni, visto che sulla montagna è rimasto un'enorme quantità di ghiaccio pericolante. 

Il Soccorso alpino nazionale ha istituito un numero da chiamare per segnalare il mancato rientro di amici e familiari. Il numero è 0461-495272 e l'avviso è stato diffuso in italiano e in inglese.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato poco fa al governatore trentino, Maurizio Fugatti per esprimere cordoglio e vicinanza all'indomani della tragedia della Marmolada.

Secondo quanto è stato finora ricostruito, la valanga ha travolto due cordate da sei alpinisti. Per gli inquirenti la valanga sulla Marmolada è "un disastro inimmaginabile, una carneficina tale che solo difficilmente ci permetterà di identificare con esattezza l'identità delle vittime perché i corpi sono stati smembrati" dalla colata di ghiaccio e sassi.

Stando alle verifiche fatte sulle strade di Passo Fedaia e nei parcheggi attorno al lago Fedaia, da cui partono gli attacchi dei sentieri che portano alla Marmolada, ci sono 16 auto il cui proprietario non è ancora stato identificato

"Al momento non sappiamo se le auto sono delle sei persone decedute o dei dispersi o di persone che non sono interessate all'evento. Questo lo sapremo domani sulla base delle segnalazioni e delle indicazioni che arriveranno". Lo ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti

Delle verifiche saranno fatte anche sul lato bellunese della montagna perché da malga Ciapela potrebbero essere salite altre persone. "Una situazione che lascia comunque poca speranza", ha detto il capo della Protezione civile del Trentino, Raffaele De Col.

 

intervento dei soccorsi a Marmolada TGR
intervento dei soccorsi a Marmolada

La procura di Trento ha aperto un fascicolo sul crollo del seracco in cima alla Marmolada: disastro colposo è il reato ipotizzato, al momento a carico di ignoti. Ad occuparsi delle indagini, con il procuratore Sandro Raimondi, é il pm Antonella Nazzaro

Cosa è accaduto

Nel primo pomeriggio di ieri un ampio seracco di ghiaccio è crollato causando una valanga a 300 km orari. Il distacco si è verificato nei pressi di Punta Rocca, lungo l'itinerario di salita della via normale per raggiungere la vetta. Proprio sabato sulla Marmolada era stato raggiunto il record delle temperature, con circa 10 gradi in vetta.

Il distacco si è verificato nei pressi di Punta Rocca, lungo l'itinerario di salita della via normale per raggiungere la vetta. Sono state attivate tutte le stazioni del soccorso alpino della zona, sono stati impiegati 5 elicotteri ed unità cinofile per verificare l'eventuale presenza di  altre persone.

Cosa è un seracco

Il ghiacciaio della Marmolada è un ghiacciaio vallivo che scende lungo il versante settentrionale della Marmolada, la montagna più alta delle Dolomiti. Un seracco è il grosso blocco di ghiaccio che forma il lato di un crepaccio. I crepacci trasversali e longitudinali si formano durante il movimento lento ma costante di un ghiacciaio verso valle. Le alte temperature rendono instabili queste strutture. 

La parole di uno dei soccorritori, tra i primi ad arrivare sul luogo della tragedia

"Quando ci hanno chiamato, all'una e mezzo, ci hanno detto che è  venuta giù la Marmolada, è venuta giù la cima della Marmolada, che non è altro che un grande pezzo di ghiaccio che si è staccato e ha investito tutti quelli che erano sul ghiacciaio". E' il racconto di Luigi Felicetti, tecnico del Soccorso Alpino dell'Alta Val di Fassa che è intervenuto per soccorrere gli alpinisti travolti dal crollo del seracco di ghiaccio. "Quando siamo arrivati - ha aggiunto - ci siamo trovati davanti ad uno scenario pazzesco, c'erano blocchi di ghiaccio e roccia enormi dappertutto, abbiamo cominciato a cercare e abbiamo trovato le prime vittime". Secondo Felicetti gli alpinisti non hanno colpe. "erano tutti con corde e ramponi, erano attrezzatissimi, sono stati tanto sfortunati".

Da Draghi profondo cordoglio per le vittime e ringraziamenti per i soccorritori

"Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime il più profondo cordoglio per le vittime del terribile crollo sulla Marmolada. Il Governo è vicino alle loro famiglie e a tutti i feriti". Lo ha fatto sapere Palazzo Chigi. "Il presidente Draghi è costantemente informato sull'andamento dei soccorsi dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, dal Presidente  della Regione Trentino Maurizio Fugatti, dal Soccorso alpino, dai Vigili del fuoco, dalle autorità locali, che ringrazia per il loro incessante lavoro", segnalano dalla presidenza del Consiglio".