Covid

Fauci: “La pandemia non è finita. Non abbassare la guardia in vista dell'inverno”

Il virologo statunitense al Corriere: Il Covid “ci ha preso in giro per due anni e mezzo”

Fauci: “La pandemia non è finita. Non abbassare la guardia in vista dell'inverno”
(ApPhoto)
Anthony Fauci, Direttore dell'Istituto Nazionale di Allergie e Malattie Infettive, Campidoglio di Washington

Il Covid-19 “ci ha preso in giro per due anni e mezzo”: sarebbe “scorretto e prematuro pensare che la pandemia sia finita”. Lo dice Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and infections diseases di Washington e alla guida della task force sanitaria della Casa Bianca, in un'intervista al Corriere della Sera, parlando del Covid e del vaiolo delle scimmie.

“Ogni volta che abbiamo pensato che fosse finita, è arrivata un'altra ondata”, sottolinea. “Non dobbiamo abbassare completamente la guardia, perché non siamo in grado di prevedere che cosa accadrà il prossimo autunno e il prossimo inverno".

Alla domanda se sia necessario fare subito la quarta dose contro la variante Omicron Ba5, il virologo spiega: “Le autorità sanitarie raccomandano alle persone in buona salute e che hanno già ricevuto la terza dose, di aspettare appunto fino a quando saranno pronti i nuovi prodotti. Tuttavia - commenta - gli individui più deboli o con altre malattie, farebbero bene a vaccinarsi subito”.

Parlando invece del vaiolo delle scimmie: “Sappiamo che la stragrande maggioranza dei casi, il 98%, si è registrata tra uomini che hanno fatto sesso con altri uomini. Ma sia negli Stati Uniti che in Europa stiamo cominciando a osservare l'estensione del contagio anche ad alcuni bambini e a qualche donna”, precisa. “Penso, però, che non sia il caso di scatenare il panico, ma dobbiamo seguire con grandissima concentrazione gli sviluppi, perché questo virus è un bersaglio mobile e si sta evolvendo”.

Il paragone con l'Aids? “Dobbiamo essere molti cauti, perché ci sono molti elementi del vaiolo delle scimmie che ci riportano a ciò che osservammo nei primi anni dell'Aids, all'inizio degli anni Ottanta. C'è però una differenza molto molto importante”, spiega Fauci: “Conosciamo questo virus dal 1970. Abbiamo dei buoni strumenti per la diagnosi. E soprattutto abbiamo i vaccini”.